Biography Luigi De Giovanni born on 12 February 1950 in Specchia (Lecce). He graduated to the Institute of Art of Poggiardo in the 1969. In the 1974 he graduated to the Academy of the Fine Arts from Rome. From the 1970 to the 1978 he follows the Free Course of the Nude. From tender age he paints designs and acquerelli followed from the mother. In the 1967 he paints frequently and he does the his before collective show.
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domenica 15 luglio 2012
I PERCORSI DELLA MEMORIA teatini lecce
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Via Giacomo Matteotti, 2, 73040 Specchia LE, Italia
I PERCORSI DELLA MEMORIA
I PERCORSI DELLA MEMORIA
Per una rivoluzione dello sguardo
Nel segno de “Il Raggio Verde”, seguiamo da almeno dieci anni il percorso creativo di Luigi De Giovanni, un artista che partito da una fedeltà, pressoché genetica, alla figurazione e al paesaggio, ha saputo nel tempo, calandosi in una sorta di full-immersion interrelazionale, approdare a soluzioni innovative di ampia riflessione e di approfondito dialogo. Guardando ancora una volta alla memoria, come molti della sua generazione, in quanto momento determinante del pensiero e del fare.
E come fa il critico, a cui piace rammentare che in una certa occasione (l’oggetto d’attenzione era/è il lavoro di Luigi De Giovanni) aveva scritto di “una raffigurazione pittorica legata alla natura, anche quella minore” che si manifestava nella “vivacità degli apporti cromatici, sempre su di tono e in piena sintonia con quella pittura di paesaggio quanto mai legata –stante lo strettissimo rapporto con la realtà napoletana nel corso dei secoli passati- alla storia stessa della nostra terra”, e che in un’altra aveva richiamato l’attenzione sulla “complessità della sua ricerca, sviluppata tutta lungo la linea che dalla figuratività (quella sua attenzione al paesaggio che va oltre la
pura e semplice descrizione) si sposta fino ad una sorta di astrazione espressionista. Come ben visibile in quelle tecniche miste su jeans, che parlano di storie non concluse, di emergenze e di vita vissuta”.
Oggi, eccoci ad un nuovo incontro con Luigi De Giovanni, per una personale/riepilogo che ancora una volta volge lo sguardo nel vissuto, quello personale oltre che quello collettivo, muovendosi tra miti e utopie, segni ed immagini, suoni e parole. E che nell’emblematicità del quattordici luglio consente altre fughe ed altre fantasie.
“Tracce di Ri€voluzione”, questo è il titolo di una sorta di mostra open che vuole farci attraversare gli ultimi cinquant’anni della nostra contemporaneità, accorpando i luoghi (l’originario Salento alla Sardegna essenziale, alla storica Firenze ed oltre) e comprimendo il tempo, portati
quasi per mano da Stefania Branca nel suo allestimento, coinvolti dalla performance live di Daniele Gabriele, e affascinati dal gioco delle sorprese come il lancio di acquerelli da intendersi quali “i colori dell’arte per colorare il futuro”. Nel ricor-
do di qualcosa che è avvenuto, ma anche nella speranza che l’utopia possa ri-verificarsi, ben oltre la rabbia, le urla, le delusioni, i tradimenti e le sconfitte sofferte.
E ci piace ricordare che nelle primissime pagine di “Le livre rouge de la rèvolution picturale par Pierre Restany”, edito dalle Edizioni Apollinaire di Milano, nel maggio millenovecentosessantotto, si legge “Idéaires de tous les pays, Unissez-vous!”, in una sorta di sollecitazione globale verso i creativi del mondo (chiamata alle arti?) affinché
l’immaginazione potesse andare al potere. Come in realtà poi, a ben guardare, non è accaduto.
Di fronte al rinnovarsi di una tale necessità (si parla tanto oggi di urgenza di bellezza e di etica dell’arte) ci pare importante riflettere, mettendoci al fianco di Luigi De Giovanni tra immagini note e richiami profondi, segni e parole, cromie esasperate al limite della materia, superfici anomale come quelle testimoniali dei jeans, e
infine equilibri di toni e di colori, nel segno della serenità. Che non è di certo la pace, ma la presa di coscienza di sé e della propria dimensione: umana, sociale, nazionale, oltre che la capacità di sentirsi sempre più vivo, e pronto perfino ad una
nuova rivoluzione.
Quella dello sguardo!
Toti Carpentieri
Provincia di Lecce - Comune di Lecce - Comune di Specchia
Organizza: Il Raggio Verde - Galleria d’Arte Mentana
Tracce di ri€voluzione
LUIGI DE GIOVANNI
14–22 Luglio 2012
PERSONALE DI PITTURA A CURA DI TOTI CARPENTIERI
ALLESTIMENTO: ARCH. STEFANIA BRANCA
LECCE, SALONE DELLE FESTE, EX CONVENTO AI TEATINI,
VIA VITTORIO EMANUELE
VERNISSAGE: 14 LUGLIO, ORE 19-21,30
Saluto Autorità
Simona Manca
Vicepresidente della Provincia di Lecce
Paolo Perrone
Sindaco di Lecce
Luigi Coclite
Assessore al Turismo Comune di Lecce
Antonio Biasco
Sindaco di Specchia
Giampiero Pizza
Assessore alla Cultura Comune di Specchia
Presenta l’artista
Toti Carpentieri
ORARI: 10-13/17-20,30
LA SUA PRESENZA è PARTICOLARMENTE GRADITA
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Via Vittorio Emanuele II, 73100 Lecce LE, Italia
venerdì 6 luglio 2012
giovedì 28 giugno 2012
luigi de giovanni a lecce
Provincia di Lecce - Comune di
Lecce - Comune di Specchia
Organizza: Il Raggio Verde - Galleria d’Arte Mentana
Tracce
di ri€voluzione
LUIGI
DE GIOVANNI
14–22 Luglio 2012
PERSONALE DI PITTURA A CURA DI TOTI
CARPENTIERI
ALLESTIMENTO: ARCH. STEFANIA
BRANCA
LECCE, SALONE DELLE FESTE, EX CONVENTO
AI TEATINI,
VIA VITTORIO EMANUELE
VERNISSAGE: 14 LUGLIO, ORE 19-21,30
Saluto Autorità
Simona Manca
Vicepresidente della Provincia
di Lecce
Paolo Perrone
Sindaco di Lecce
Luigi Coclite
Assessore al Turismo Comune di
Lecce
Antonio Biasco
Sindaco di Specchia
Giampiero Pizza
Assessore alla Cultura Comune
di Specchia
Presenta l’artista
Toti Carpentieri
ORARI: 10-13/17-20,30
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Lecce LE, Italia
lunedì 11 giugno 2012
sabato 9 giugno 2012
venerdì 8 giugno 2012
Alchimie d’ombre e di luci
GALLERIA D’ARTE MENTANA Firenze
Alchimie
d’ombre e di luci
Mostra Personale di Margaret
Karapetian
Inaugurazione: Sabato 16 Giugno 2012 ore 18.00
Galleria d’arte Mentana Piazza Mentana 2/3r - 50122 Firenze
tel. +39 055 211985 - mobile +39 335 1207156
Info: galleriamentana@galleriamentana.it
www.galleriamentana.it
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 - Domenica e Lunedì
mattina chiuso
La mostra sarà visitabile fino al 5 Luglio 2012
Alchimie
d’ombre e di luci
Nelle opere di Margaret Karapetian d'Errico le emozioni
emergono dal groviglio di scalfitture e dai colori trasparenti che lasciano
intravvedere la sensibilità di un’artista raffinata, di grandi capacità
interpretative unite a quelle della realizzazione tecnica perfetta. I suoi
segni, che scolpiscono
le ombre per far scoprire le luci, creano mappe dell’animo in climi efficaci e
di grande malia. Sono segni incisi con forza, che si sono specchiati nei
materiali sino a riemergere, nei bianchi fogli, in alchimie di racconti
meravigliosi che trovano origine nell’inconscio. Sono le ombre luciferine della
notte che s’illuminano in un incendio nel bosco e fanno udire il grido della
natura, degli alberi che ancora innalzano i loro neri rami infuocati tinti da
bagliori di rosso, mentre le sfumature di speranza si sono perse nelle fiamme
di morte. I colori bruni che hanno aloni di malinconia vengono rischiarati,
flebilmente, da piccole chiazze di chiaro che non riescono a dar gioia. Le
linee dritte di percorsi verso il cielo sono il racconto di un’invocazione d’aiuto,
una richiesta di una moltitudine di vita che si stringe sempre più a se stessa
come se le mancasse l’aria, come se lo spazio e il tempo stessero svanendo
nelle superficialità dell’egoismo dell’uomo. Il paesaggio marino riverbera di
luci Selene che dall’acqua vanno nella campagna sino a creare un clima
d'incanto romantico. I viluppi di
una rete colma, trascinata stancamente da un pescatore, curvo in avanti,
diventato ombra, descrivono la paziente perizia con cui l’artista ha intessuto
i segni della sua narrazione. Rosseggiano le tinte del sole fra le fronde
velando i verdi di grigio e nell’incipiente della notte lunare ombre argentee
vestono il bosco di malinconia. È giorno. I climi dolci delle colline toscane
si raccontano nelle tonalità verdi che si armonizzano alle campiture delle
terre, sono descritti dai segni dell’artista che, nell’incisione delle sue
sensazioni, ha ritrovato i ritmi del vivere. L’Arno, che va di ponte in ponte,
nella bruma delle goccioline, assume il profilo della storia e dell’arte di
Firenze in un’alchimia d’impressioni che si sfocano nelle venature di
trasparenze nebulose. Nello specchio lagunare leggere increspature schiumose,
di movimenti lenti, spruzzano di luce i fondali creando un’atmosfera di
serenità malinconica scaturita da un dialogo fra l’animo di Margaret e le sue
tecniche d’incisione che denotano una profonda spiritualità.
Federica Murgia
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Piazza Mentana, 50122 Firenze, Italia
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