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Biography Luigi De Giovanni born on 12 February 1950 in Specchia (Lecce). He graduated to the Institute of Art of Poggiardo in the 1969. In the 1974 he graduated to the Academy of the Fine Arts from Rome. From the 1970 to the 1978 he follows the Free Course of the Nude. From tender age he paints designs and acquerelli followed from the mother. In the 1967 he paints frequently and he does the his before collective show.
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mercoledì 16 maggio 2012
martedì 15 maggio 2012
proposte dI arte contemporanea
Galleria d’arte Mentana piazza Mentana 2/3 r - 50122 - Firenze
proposte dI arte contemporanea
Inaugurazione della Mostra: sabato 19 Maggio 2012 ore 18.00
la mostra sarà visitabile fino al 7 Giugno 2012
Direttrice Artistica: Giovanna Laura Adreani
Artisti
Angela Audibert Beltramo - Francia
Tiziana Tedeschi – Italia
Norma Durè - Argentina
Mary Sandrini – Italia
Vincenzo Mancini – Italia
Franco Curvo - Italia
Rima Almozayyen – Palestina
Nigel Bowen-Morris - Grecia
La mostra, ha lo scopo di inserire nella carriera espositiva degli artisti partecipanti, una importante tappa di indubbio prestigio come quello della città di Firenze, che non può mancare ad un artista che voglia acquisire rilievo e prestigio nel panorama dell’arte contemporanea.
Galleria d’arte Mentana piazza Mentana 2/3 r 50122 - Firenze
tel. +39 055 211985 - mobile +39 335 1207156
info: galleriamentana@galleriamentana.it
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30
Domenica e Lunedì mattina chiuso
Le sedie di Ida Coppini
GALLERIA D’ARTE MENTANA Firenze
Le sedie di
Ida Coppini
Mostra Personale di Ida
Coppini
Inaugurazione: Sabato 19 Maggio 2012 ore 18.00
Galleria d’arte Mentana Piazza Mentana 2/3r 50122 - Firenze
tel. +39 055 211985 - mobile +39 335 1207156
Info: galleriamentana@galleriamentana.it
www.galleriamentana.it
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 - Domenica e Lunedì
mattina chiuso
La mostra sarà visitabile fino al 7 Giugno 2012
Le sedie di
Ida Coppini
La pittura di Ida Coppini prende vita in ambienti e paesaggi
soffusi che si perdono in orizzonti che rivelano l’animo dell’artista, è fatta
da segni lasciati da pennellate che, pur schiarendosi con tinte biancastre,
s’incupiscono in nebulosi climi che riportano all’imbrunire. Le preoccupazioni
e le gioie emergono nei colori e nei racconti di vita, ammantati dalla foschia
di ricordi fatti da toni bluastri che scoloriscono sino a rischiarare una via
di fuga dal reale che porte alla metafisica. Il pensiero dell’artista si fa
esplicito nei treni della vita che si allontanano per incontrare il binario
morto, che interrompe il percorso delle locomotive dei sentimenti. Queste sue
sensazioni prendono forma nella solitudine di un vecchio che, quasi in
levitazione, si avvia in una strada di fede nel tempo segnata da ombre che si
allungano sino a perdersi. I malinconici flussi di luminosità disuguali
esaltano i colori del mondo intimo di un pianista che, incurante di tutto ciò
che lo circonda e continuando a far volare le dita sui tasti di un pianoforte,
armonizza la sua solitudine agli spettatori e a un dondolio di abbandono che
accompagna le sue note alla città dei sogni che si fa sempre più lontana. Il
concerto è finito ma le poltroncine della platea, rimaste vuote, conservano i
pensieri segreti di chi vi si è accomodato cercando il proprio Io. Il tramonto,
che offre gli ultimi sprazzi di luminosità gioiosa, non le rischiara tutte,
infatti, alcune sono adombrate da storie notturne che portano alla ricerca di
una via di fuga dal reale. Sogni fausti sono in un’antica scala di speranze
serene e in un mazzo di fiori bianchi poggiati su una poltrona che non riesce a
coprire le ombre incombenti. L’artista ritrova, in una palla dimenticata e
nelle costruzioni di mondi fantastici fatti di tutti i colori, le storie di
bimbi che hanno lasciato tracce e odori del loro tempo in seggiole che regalano
poetica nostalgia nell’evocazione di ambienti e momenti di gioia. La clessidra,
che segna il tempo, emerge dal buio macchiato da toni rossicci, prende forma in
un rubinetto che lascia scorrere l’acqua che nessuno più usa. Nell’atmosfera di
penombra, accentuata da un canovaccio rosso cupo che ci parla di passioni non
sopite, una sedia attende che qualcuno ritorni. L’uggiosità delle stagioni
fredde è negli scuri e grevi colori, rischiarati da parti di cielo che conserva
ancora l’azzurro, nella vitalità di una sedia rovesciata e nei brandelli di
tende lacerate dai capricci del vento. Il tramonto, nella città, allunga
barlumi lattiginosi sulle sfocate tinte del carretto che porta via la stagione
dei sogni. Una sedia per strada racconta l’addio alle altre con il cuore gonfio
di malinconia, è vuota come spossata da un tempo di vita che l’ha resa unica
nell’impronta di chi l’ha dimenticata, di chi è partito incurante del suo
dolore. Una luce di speranza inonda il luogo dell’abbandono, dove gli oggetti
coperti, imprigionati in bianchi e polverosi lenzuoli, lasciano intravvedere
una carrozza di libertà. L’artista
Ida Coppini, con i suoi simbolismi presenta in questa mostra alla galleria
d’arte Mentana di Firenze un bellissimo racconto poetico su sfondo metafisico.
Federica Murgia
martedì 8 maggio 2012
" EMOZIONI IN FUGA"
EX “ TEMPIO TEMPLARI” VIA TEMPIO, TRICASE
MOSTRA PERSONALE DI ADA SCUPOLA
TITOLO: “ EMOZIONI IN FUGA “
INAUGURAZIONE: 26 MAGGIO 2012 ORE 19.30
DAL 26/05 al 03/06/2012
L’ARTISTA ADA
SCUPOLA
PER FESTEGGIARE I SUOI TRENT’ANNI DI CARRIERA, PRESENTA UNA MOSTRA
PERSONALE DAL TITOLO “EMOZIONI IN FUGA”, UNA RACCOLTA DI STUDI GRAFICI LEGATI
AL MISTERIOSO MONDO DEL SUO INCONSCIO, CHE LE PERMETTONO DI FUGGIRE DA
SITUAZIONI E LUOGHI E NEL CONTEMPO DI EVOCARE, ATTRAVERSO DEI SEGNI, I “ SOGNI”
.
LA MOSTRA SARÀ INAUGURATA IL 26/05/2012 ALLE ORE 19.30 ALLA
PRESENZA DI IMPORTANTI PERSONALITÀ DEL MONDO DELLA CULTURA E DELL’ARTE.
Emozioni in fuga
Stare dentro e pensare al fuori,
andare via con i pensieri per cercare i sogni, è questo che ha fatto Ada
Scupola, è fuggita lontano in una nuova dimensione ed ha cercato se stessa, le
sue fantasie, i suoi turbamenti e i suoi desideri.
Il Collegio dei Docenti, luogo
dove hanno preso forma queste opere, è diventato fucina delle sue idee, facendo
volare farfalle in fuga da POF, Carta dei Servizi, grandi problematiche di
alunni.
L’artista, prestata alla scuola,
ha riempito fogli di linee in libertà che si chiudono e si aprono seguendo il
suo umore, seguendo il ritmo dei discorsi del Collegio e gli infervoramenti di
Docenti, spesso, scontenti.
La sua mano si è mossa guidata
dal mistero dell’inconscio e ha tracciato racconti, che sono il palesarsi di
domande non fatte, di risposte non esaustive, di sensibilità non rispettate, di
desideri interiori.
Linee emozionali che parlano di psichedelici
treti, colmi di semi di vita, che si tingono dei viola rosati, ricordo di
corolle caduche. Esse originano forme antiche, che seguono le curve di madre in
amorevoli rotondità, sono protesta per denunciare la vanità vuota e la
superficialità dell’uomo del nostro tempo che dimentica lo spirito. Nei fogli
di vita scolastica, riciclati, si materializzano, la voglia di cambiare e di
liberare l’impulso creativo, tenuto prigioniero nelle regole e nei
condizionamenti, per dar forma alle idee e, anche, alla religiosità fondamento
della vita. Tracce ideali sono balzi che si elevano per superare gli steccati
che impediscono la realizzazione piena dell’Io, ma sono, pure, pretesto e
metafora di sogni che in un guizzo sfuggono ai lacci e i lacciuoli che li tengono
a freno. Ada si avvia per i paesaggi della fantasia ritrovando i porti sicuri
dei vessilli dei castelli dell’infanzia, fugge dal materialismo dell’oggi per
cercare la profondità dello spirito di un animo bambino. Principesse
dell’arcobaleno, nel riflesso dei colori caldi di un tramonto incipiente, fanno
i loro giochi mentre i raggi di luce diventano lance sinistre.
Le preghiere di una Madre Teresa
in estasi non riescono a fermare le ragnatele luminescenti che incrociano i
loro fili in “trappole di vita”, intessendo conflitti che si materializzano
armati. L’Io dell’artista si è liberato in futuriste volute spiraliformi che
richiamano l’oriente. Ha tracciato profili di palazzi che seguendo le onde, si
sono illuminati, in luci dorate e argentate, dal brillio dei riflessi del sole
e della luna: caldi ed esplosivi i diurni e freddi, malinconici, romantici i
notturni. E’ così che al primo istintivo impulso del disegno, l’artista, ha
fatto seguire un intervento riflettuto, di colorazione delle campiture delimitate
dal segno delle linee.
Scontornare i fogli bruciando il
superfluo è un voler fare un falò catartico che nel concento del crepitio del
fuoco apre a nuove poetiche. Sinfonie di colori, paesaggi acquatici smeraldini
s’incupiscono della grigia solitudine mentre un anatide galleggia in un
dondolio dei silenzi della rappresentazione di un mondo perduto.
La vita continua nel segno sicuro
del grembo di madre che nei numeri che s’intravvedono, oltre il foro bruciato
in un foglio che parla di scuola, vede il domani. Un abbraccio avvolgente di
casa, di famiglia, è un porto sicuro per poter esorcizzare un domani temuto.
Con queste opere insolite e dai brillanti colori, l’artista
ha voluto parlarci del suo mondo nascosto, dei suoi sogni ma ha, anche, voluto
descrivere la vuotezza di una società che non sa più riconoscere la poesia dei
sentimenti e dell’amore.
Federica
Murgia
Specchia 06 novembre ’11
specchia lecce italia
Tricase LE, Italia
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