Proroga della chiusura della
mostra di Luigi De Giovanni - SUTTA LE CAPANNE DU RIPA - SPECCHIA LECCE - 31
ottobre 2013
La chiusura della mostra di Luigi
De Giovanni, nello studio “Sutta Le Capanne du Ripa” Specchia (LE), Intitolata
“Ritrovare il paesaggio”, curata dall’Associazione Culturale E20cult e allestita
dall’Arch. Stefania Branca, verrà prorogata a giovedì 31 ottobre 2013 e si
potrà visitare tutti i giorni dalle ore 17:00 alle 20:00
Contatti: Cell. 329 2370646
Luigi De Giovanni inconsciamente ha sempre conservato nel
suo animo il profondo legame con la terra d’origine, ricca d‘ulivi e di sassi.
Molte volte si è allontanato portandosi via sensazioni e turbamenti per poi
ritornarvi e, ultimamente, fermarvisi più a lungo avvertendone l’afflato: quel
soffio che gli fa scaturire l’impulso creativo immergendolo totalmente nel
“suo” paesaggio.
“Il ritorno al paesaggio” è il racconto del luogo che gli
appartiene, che sa suscitare in lui sentimenti d’amore e angoscia: di ricordi
gioiosi e di grande dolore. Il ritorno al suo paesaggio lo riporta a immergersi
nell’humus loci di una campagna che lo coinvolge sin nell’inconscio. Specchia
si anima del Genius che suscita in lui sensazioni contrastanti che lo guidano a
una conversazione silenziosa con il paesaggio e a pennellate sintetiche e
gestuali che descrivendo il luogo raccontano l’Io dell’artista.
Per questa mostra ha scelto di dipingere due zone e di
ciascuna ha colto lo spirito, le differenze e le similitudini. Gli ulivi e i
muretti che emergono dalla terra rossa di “Magnune” si confrontano con quelli
di Pajare Grassano, in un dialogo di colori che descrivono intimi tormenti di
ricordi sfumati e percezioni ancestrali. I fusti della sofferenza nodosa di
fatica e fame, i muretti a secco spogli e severi e la fertile terra rossa
rubata alla roccia, si combinano in pennellate che sono sintesi del pensiero di
chi ha voluto compenetrarsi totalmente nel paese amato, alcune volte sfuggito e
oggi ritrovato con tutta la spiritualità in un afflato che sa di poesia. Luigi
ha qui dipinto, con una furia quasi selvaggia, immergendosi nei colori
carnalmente. Gli sono bastati pochi tocchi e la magia della pittura si è
combinata in tagli dolorosi e armonie sognanti di un artista che ritrovando
Specchia ha ritrovato la sua anima e la sua terra mai dimenticata.
Federica Murgia
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