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martedì 8 febbraio 2022

Art Promotion


ARTE di LUIGI DE GIOVANNI

Galleria d'Arte Mentana di Firenze 

 Via della Mosca, 5r, 50122 Florence, Tuscany, Italy

Art Promotion 

Mentana Art Gallery, led by Giovanna Laura Adreani, is placed in the historical centre of Florence, in Via della Mosca 5r (corner of Piazza Mentana) between Ponte Vecchio and the Uffizi Gallery. 

We invite you to visit the Mentana Art Gallery in Florence, where you will find interesting works by Italian artists at promotional prices. You can choose the painting you like most and we will send it to your residence. If you buy two artworks, the shipping is free. For each purchase you will receive the certificate of authenticity and the 'Vip Collector' card. 

S. Benvenuti, Imbarco per Citera 

M. Viger, I tought about you 

F. Tchartiloglou, Tempete sur l'ocean 

E. Breitfuß, Keep smiling 

A. Fernandez, Machu Picchu

L. Giomarelli, Paesaggio toscano 

S. Magazzini, Paesaggio mediterraneo 

L. De Giovanni, Fioritura

Contact us: 

www.galleriamentana.it 

galleriamentana@galleriamentana.it 

(+39) 335 1207156 / (+39) 055 211985 Shop online 

www.galleriamentana.it/vendita/ 

Office hours: 

11.00-13.00 / 16.00-19.30 

martedì 21 dicembre 2021

INVITO AL COLLEZIONISMO

Home - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari


GALLERIA D’ARTE MENTANA 

Via della Mosca, 5r - Firenze
Tel: 055 211984/3351207156

“INVITO AL COLLEZIONISMO”

Opening

SABATO 18 Dicembre 2021- dalle 17:00 alle 20:00.

Questa rassegna vuol essere un invito a collezionare opere di artisti emergenti che occupano un posto di rilievo nel circuito cultural-mercantile internazionale.

La Galleria Mentana di Firenze ha il piacere di seguire il percorso espositivo di tali artisti nel territorio italiano.

Presentazione verbale di Giulia Cantoni.

Artisti presenti in mostra:

Eva Breitfuß

Francesca Coli

Pier Tancredi De Coll

Lis Engel

Giada Falli

Luigi De Giovanni

Patrizia Pepè

Ursula Radel

Maria Luisa Salvini

Valerio Tanini

Françoise Tchartiloglou

Audrey Traini

Christian Tschierske

Camilla Vavik

Michael Viger

Bianca Vivarelli

RIPRESA TELEVISIVA di TOSCANA T V

Sarà un vero piacere ricevere la tua visita 

Art director Giovanna Laura Adreani e il suo staff.

GALLERIA D’ARTE MENTANA 

Via della Mosca, 5r - Firenze
Tel: 055 211984/3351207156
Email: galleriamentana@galleriamentana.it 

www.galleriamentana.it 





giovedì 9 dicembre 2021

Percorsi di Luigi De Giovanni

Home - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari Luigi De Giovanni


Percorsi












Sutta le Capanne du Ripa Piazza del Popolo, 21A

Studio 22 Piazza del Popolo, 22 Specchia (Lecce)


11 dicembre 2021 dalle 10.00 alle 18.00 sino all’8 gennaio 2022


Evento organizzato nell’ambito della 

17 “Giornata del Contemporaneo” 

indetta da 

AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani


Saluti delle Autorità Istituzionali


Allestimento: Arch. Stefania Branca


A cura di: e20cult con il patrocinio del Comune di Specchia


Info: federica@murmurofart.com cell. 3292370646Percorsi


I misteriosi percorsi delle idee, che nascono lentamente prorompendo sino a diventare racconti, si vestono di colori, di sensazioni, d’interiorità e di vita. Raccolgono i ricordi del tempo, le impressioni di un attimo, le luci cangianti della natura che vive, per farli diventare d’incanto pennellate, fissate creando atmosfere che vogliono andare oltre il reale: oltre l’angoscia che in questi ultimi due anni ci ha attanagliato.  È così che Luigi De Giovanni, seguendo i suoi pensieri, ci dona il suo mondo, le sue emozioni: il suo essere artista. Per la Giornata del Contemporaneo vuole regalarci sensazioni di risveglio o meglio di rinascita nella speranza che tutto finisca al più presto per riprendere nella gioia del vivere senza l’angoscia del COVID 19. 

                                                                       Federica Murgia

lunedì 10 maggio 2021

Percorsi di un artista: “Luigi De Giovanni”

 

Percorsi di un artista: “Luigi De Giovanni”


Luigi a malapena si reggeva sulle sue gambette. Aveva da poco compiuto un anno ed oltre a gattonare cercava tutti gli appigli per camminare o conquistare la posizione eretta.   La madre, come spesso le capitava, era intenta a disegnare i decori per delle tovaglie; perciò aveva messo in giro matite colorate, tempere ed acquerelli. Sentì bussare e si alzò, erano alcune ragazze che seguivano i suoi corsi di taglio. Si mise a parlare con loro perdendo, solo per poco tempo, di vista il figlioletto. In quel momento Luigi, dopo tanti sforzi e capitomboli, riuscì a rizzarsi in piedi sulla coperta celeste. Senza esitare mise le sue manine, cicciotelle, in quell’oggetto poggiato sul tavolino che tanto l’aveva incuriosito negli ultimi dieci minuti. Era fatta: le sue manine erano diventate blu, rosse, verdi e gialle. Stava per perdere l’equilibrio: piegò le gambe si curvò in avanti ma la forza di gravità vinse e atterrò sulla coperta, colorando qua e là.  Si guardò le manine e cominciò a batterle, il risultato fu di un dripping involontario. Gli piacque. La madre Santa era troppo intenta a parlare di girovita, fianchi, pence, e pieghe con le sue ospiti ed il bambino era così tranquillo che lei pensò che si fosse appisolato.  Luigi era sveglissimo e di nuovo ondeggiando ed aggrappandosi alla sedia era in piedi e tastava con le manine sul tavolo alla ricerca della tavolozza. Ecco le sue mani erano ben impregnate ma aveva nuovamente perso l’equilibrio e si risedette bruscamente sulla coperta. Le mani erano ben cariche di colore e cominciò con i gocciolamenti e le striature su tutto quello che era alla sua portata. Non pago mise le mani in bocca ma con una smorfia di disgusto le allontanò subito. Passò ai capelli biondo chiaro e l’effetto fu meraviglioso. Tutto gli appariva magico sino a quando la madre non si voltò facendosi scappare un urlo disperato spaventando il piccolo artista che pianse a lungo. A pochi anni Luigi sottraeva furtivamente i colori alla madre, quando lei dipingeva sui tessuti e li lasciava incustoditi anche per brevi momenti. Colorava tutto, era come se non volesse accettare il monocromo. Colorava maglie, tovaglie, tovaglioli, lenzuola, coperte… perché risparmiare i muri! I pennelli, spesso, non gli bastavano. Per le sue originali creazioni, allora, usava le mani. I suoi occhi grandi, di un blu intenso, si contornavano di rosso, giallo, verde, come pure i suoi indumenti. La madre osservandolo pensò che sarebbe stato meglio aiutarlo nelle sue inclinazioni perciò sin dai primi anni di scuola gli insegnò ad usare i colori: pastelli, tempere ed acquerelli. Questo bimbo aveva trovato la sua felicità: era un pittore. Le sue doti artistiche suscitarono l’interesse degli insegnanti nella scuola elementare, che gli facevano colorare la maggior parte dei disegni. Non tutto era semplice però, in quanto Luigi voleva fare a modo suo e non sentiva i consigli dei maestri. Questo gli procurò non poche punizioni. Quando aveva sette anni morì il padre e questo lasciò la sua famiglia nella disperazione più nera. Frequentò le elementari fra Specchia e Roma, dove vivevano i nonni materni. Intorno agli undici anni fu mandato in collegio dai Buoni Fanciulli, nella borgata di Primavalle a Roma, riservato ai ragazzini che avevano situazioni molto precarie. Fu un disastro. Qui, infatti, decisero di farlo diventare un tipografo. Furono guai! La sua passione continuò ad essere la pittura anche se, non sempre gli era permesso di praticarla come lui avrebbe voluto. L’adolescenza fu difficile. Luigi era diventato molto introverso e timido; mal sopportava i metodi del collegio. Sino allora era cresciuto con poche regole, grandi privazioni e molta fame. Dopo quattro anni fece ritorno al suo paese. A sedici anni, mentre frequentava l’Istituto d’Arte a Poggiardo, fece la prima mostra. Presentò opere che erano un’interpretazione di paesaggi dell’animo, piuttosto informali, con incursioni nelle nature morte e nella figura. Fu un successo che ancora oggi, al suo paese, ricordano in molti. Si diplomò, specializzandosi in Scultura del Legno. Nel frattempo era diventato un animo anticonformista e contestatore: i fermenti del sessantotto e degli anni settanta lo coinvolsero totalmente. Le ragazze del paese, sue coetanee, raccontano di come attendevano l’arrivo di Luigi chiamato affettuosamente Gino capellone. Molte si erano invaghite del suo fascino di pittore ribelle e senza regole. In generale amava la musica del periodo ma era un gran fan dei Beatles e di Joan Beaz. Le sue opere, antiaccademiche, cominciarono ad essere apprezzate da molti. A vent’anni s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si diplomò in scenografia. L’immagine che lo descrive, sia come artista che come uomo, è quella di uno che per i suoi ideali è salito e sale sulle barricate per difendere i suoi principi e le sue teorie.                                Federica Murgia









giovedì 25 febbraio 2021

DE Giovanni Luigi a Firenze

 Luigi De Giovanni partecipa a "Finestre sull’Arte" 



Gruppo "Mentana in Florence" in mostra 

27 febbraio - 15 marzo 2021

GALLERIA D’ARTE MENTANA 

Via della Mosca, 5r - Firenze

Tel: 055 211984/3351207156

Email: galleriamentana@galleriamentana.it www.galleriamentana.it 

 Una mostra dedicata ad artisti di rilievo internazionale in permanenza presso il nostro spazio in Firenze. 

Undici artisti selezionati per un viaggio espositivo nella particolarità di ciascun singolo mondo. Le opere in mostra esprimono la variegata ricchezza dello scenario dell’arte contemporanea attuale. 

Uno speciale ringraziamento agli artisti che hanno scelto la storica Galleria Mentana come punto di riferimento per la loro affermazione nel panorama internazionale delle arti visive. 

Christian Tschierske 

Luigi De Giovanni 

Pablo Serrano 

Audrey Traini 

Eva Breitfuß 

Alejandro Fernandez 

Pier Tancredi De-Coll' 

Ursula Radel 

Camilla Vavik-Pedersen 

Salvatore Magazzini 

Bianca Vivarelli 

GALLERIA D’ARTE MENTANA

Via della Mosca, 5r - Firenze

Tel: 055 211984/3351207156

Email: galleriamentana@galleriamentana.it www.galleriamentana.it


domenica 6 dicembre 2020

Vivere l'arte

Home - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliar



















#giornatadelcontemporaneo 2020 promossa da AMACI 
Luigi De Giovanni 
Sabato 5 dicembre 2020

In questo periodo, che sa d’angoscia e dolore a causa della pandemia Covid 19, il mondo dell’arte si è ritrovato ad avere gravi difficoltà non solo in ambito nazionale e si è dovuto reinventare per proporre eventi cresciuti negli anni. Così anche la sedicesima edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, che si terrà sabato 5 dicembre 2020, sarà caratterizzata da un modello online e offline consentendo alle istituzioni pubbliche o private, alle gallerie, agli artisti o alle realtà che promuovono l'arte contemporanea di mettersi in mostra. Luigi De Giovanni, aderendo alla sedicesima edizione, ha voluto fare un percorso che mettesse in mostra il suo mondo fatto di colore e segno, armonia e speranza, caos e angoscia. Per questo ha scelto una selezione di opere riguardanti il suo percorso pittorico partendo dai paesaggi che interpretano le stagioni per immergersi poi nei fiori recisi che dalla massima fioritura con l’esplosione della vitalità ci portano ai toni più grevi che annunciano il tramonto dell’esistere. Nel percorso non mancano le angosce e la ribellione interpretate dai jeans, poi si arriva alle marine e al mare che con la sua voce caratterizza i suoni del video. Nelle opere, presentate per la Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, i colori digradano e sfumano o s’incupiscono sino far vivere il racconto pittorico. Le pennellate impetuose che danno espressività e significato lasciano intravvedere tocchi grevi scaturiti dalla malinconia che viene superata da note di luce che danno speranza.  Giochi di colore che raccontano la vita e i suoi periodi, le preoccupazioni ma soprattutto l’artista con il suo amore infinito per la pittura per lui gioia pura.  
                                        di  Federica Murgia



mercoledì 24 giugno 2020

Anche Luigi De Giovanni partecipa alla mostra presso

Anche Luigi De Giovanni partecipa alla mostra presso


GALLERIA D’ARTE MENTANA - Via della Mosca, 5r – Firenze
Presenta 
Le Vie dell'Arte 
OPENING 
26 Giugno 2020 Ore 18.00 
Eva Breitfuß, Francesca Coli, Salvatore Magazzini, Camilla Vavik Pedersen, Audrey Traini, Bianca Vivarelli e Luigi De Giovanni, sono gli artisti presenti alla rassegna “Le vie dell’Arte” in atto presso la Galleria Mentana di Firenze.
Gli artisti in mostra con le loro opere ci donano uno spaccato dell’arte di oggi e contemporaneamente il loro Io: racconti di sogni e di mondi caratterizzanti. La magia dei colori e dei segni prende vita in accordi, contrasti, armonie e turbamenti capaci di rendere la personalità e lo stile espressivo di ciascun artista.  Le emozioni prendono vita in fantasie e scorci di natura per incontrarsi con elaborazioni del pensiero che danno significato alle opere e alle narrazioni degli artisti che hanno donato la loro anima ai colori. Una ricerca che muovendo dal reale riesce a portare nell’immaginario, sino a perdersi nei sogni e nelle fantasticherie cromatiche. Una pennellata, un segno meditato, un tocco istintivo diventano espressione del personale modo di vivere e fare arte, sino ad arrivare a perdersi nelle sfumature delle tinte con voli di tracce di colore: segno personale di ciascuno dei partecipanti. Una ricerca pittorica, che suscitando emozioni, descrive una società veloce che ha bisogno del web per poter apprezzare e vivere l’arte contemporanea. 
La mostra è visitabile anche on line nella nostra piattaforma, dove resterà visibile fino al 16 Settembre 2020. 
Eva Breitfuß, Francesca Coli, Salvatore Magazzini, Camilla Vavik Pedersen, Audrey Traini, Bianca Vivarelli e Luigi De Giovanni, are the artists present at the exhibition “Le vie dell’Arte” currently at Mentana Gallery in Florence. The artists on display with their works give us a glimpse of today's art and at the same time their ego: tales of dreams and characterizing worlds. The magic of the colors and the signs comes to life in agreements, contrasts, harmonies and disturbances capable of making each artist's personality and expressive style. Emotions come to life in fantasies and glimpses of nature to meet with elaborations of thought that give meaning to the works and narrations of the artists who have donated their soul to colors. A research that moving from reality manages to bring into the imagination, until it gets lost in dreams and chromatic fantasies. A brushstroke, a thoughtful sign, an instinctive touch become an expression of the personal way of living and making art, until you get lost in the shades of the colors: personal sign of each of the participants. A pictorial research, which arousing emotions, describes a fast society that needs the web to be able to appreciate and experience contemporary art 
The exhibition can be visited on line on our on line platform until September 16 th 2020. 
GALLERIA D’ARTE MENTANA  - Via della Mosca, 5r - Firenze
Tel: 055 211984/3351207156 - Email: galleriamentana@galleriamentana.it www.galleriamentana.it 
OPENING 
26 Giugno 2020 Ore 18.00 
La mostra sarà visitabile dal 20 Giugno al 16 Settembre 2020 
Orari
11:00 - 13:00 / 16:30 - 19:00 Domenica e Lunedì mattina chiuso 
Giovanna Laura Adreani 

lunedì 18 maggio 2020

QUACQUARAQUA’ mostra di luigi de giovanni


















Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra:  Quacquaraquà
Spazio espositivo: Sutta Le Capanne du Ripa – Specchia (LE)
Inaugurazione: Sabato 13 luglio 2013 ore 20.00
Date: Dal 13 luglio al 13 agosto 2013
Orario: dalle 10.30 alle 13,00 - dalle 18.00 alle 24
Ingresso libero
Presentazione: Antonietta Fulvio
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Certi della loro erudizione, i saputi, sputano le loro verità con fare sicuro affermandone oggi una sempre diversa o arricchita rispetto a quella sostenuta ieri. Hanno leggiucchiato, senza troppa attenzione per i contenuti, o sentito sprazzi di notizie, anche pruriginose, che spacciano per oggettive e giuste. Si pavoneggiano, aggiungendo di volta in volta nuovi particolari, perché hanno sentito o percepito dei frammenti di voci qua e là. Frequentemente carpiscono idee, che poi spacciano come proprie, il più delle volte appiccicate, mancando lo spirito creativo e l’ideazione che dà anima ai pensieri e alle cose. Le idee, di cui si appropriano i quacquaraquà, sono monche e riescono a sorprendere il pubblico solo per poco, in quanto, non hanno un successivo sviluppo e coerente continuità. Qualche volta riescono ad avere il seguito di persone che, anche in buona fede, prestano attenzione, e per questo vanno col petto in fuori e hanno l’aria d’essere molto importanti.
I quacquaraquà parlano sul nulla convinti di essere scaltri ma, ad ascoltarli, si capisce subito che rappresentano solo la vuotezza mentale e che possono discorrere solo di pettegolezzi, di sentito dire, di cose mai approfondite. Frasi fatte, respirate e rinforzate nei gruppi chiusi, danno il senso della loro cultura e della mancanza di ricerca dell’ideativo, del giusto e del bello.
S’infastidiscono quando qualcuno osa confutare l’inconsistenza contenutistica delle cose di cui parlano e continuano a pavoneggiarsi con giri di parole che giustificano solo l’ignoranza: la mancanza di sostanza interiore che possa sostenerli al di fuori delle nozioni che danno loro certezze. Questi sono i quacquaraquà che mi lasciano tutte le volte con un dubbio “ci sono o ci fanno?”
Luigi De Giovanni in otto opere ha voluto raccontare il vuoto chiacchiericcio e fare un omaggio a Leonardo Sciascia che, nel libro “Il giorno della civetta”, divise gli uomini in categorie, sistemando nell’ultima proprio i quacquaraquà, persone che, secondo l’autore, <<dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere>>. L’artista ha colto lo spunto e usando gli strumenti della pittura, ha trovato idee e sensazioni materializzando le angosce e le ferite che causa il pantano dei pettegolezzi sino a renderlo concreto nel colore che tinge in monocromo una tela di denuncia, diventata metafora del fango sputato inutilmente. Gocciolamenti, spruzzi, macchie essenziali, nelle opere in mostra, realizzate di getto, esprimono la rabbia istintiva del gesto pittorico che si manifesta, anche, mettendo in primo piano la parola, linea guida, “quacquaraquà”.
Nell’opera “malinconia in bianco su sfondo rosa” gocciolamenti di calce, tracce di tinteggiatura di pareti d’abitazione, si rapprendono in una grande e densa macchia screpolata come se si fossero manifestati i segni del disfacimento degli ideali e dei sogni colpiti dagli schizzi melmosi. Uno sfondo rosato, traccia di speranza, contrasta con i sicuri segni bruni che esaltano il significato della cupa malinconia dell’opera che riporta ai piccoli paesi, humus che fermenta il genio ispirato, che fa avvertire sensazioni di disagio, di mancata accettazione dell’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere secondo i quacquaraquà benpensanti.
Trama del racconto pittorico è la tristezza dell’animo, colpito dalle maldicenze, che si palesa nei dipinti denunciando la superficialità dei quacquaraquà che trasformano in schizzi di fango appiccicoso, che viene scagliato addosso alle persone per annullarle per allontanarle dal loro posto, anche sociale. Le gestuali macchie esprimono la cattiveria diventata tormento, mentre ripetere sulle tele la scritta “quacquaraquà” è una catarsi liberatoria che denuncia l’immobilità mentale di chi non sa rendersi conto del significato delle ferite che infligge. Una tela gialla, che si anima di allegra vitalità e della gioia di ricominciare nel bianco in esplosione, diventa la speranza che si afferma nell’opera dove da uno sfondo bruno di tela grezza, in cui si addensano macchie spesse di colore bianco, c’è la memoria delle persone che riescono a sfuggire al chiacchiericcio: al limo che le aveva circondate e ferite.
Nelle opere in mostra si percepiscono le sensazioni di animi offesi e la stoltezza dei quacquaraquà: che potranno continuare con il loro impegno sparlando ed enunciando sproloqui su persone, cose o argomenti.
I quacquaraquà sono rappresentati, con sagace ironia, in un omaggio a Leonardo Sciascia che con poche parole riusciva a donarci il clima di un paese dove anche le pareti delle case mormorano.
L’artista con una metafora dà spunto ai loro futuri discorsi….  
                                                                                      Federica Murgia








Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artist: Luigi De Giovanni
Title of the exhibition: Quacquaraquà
Exhibition space: Sutta The huts du Ripa - Mirror (LE)
Opening: Saturday, July 13, 2013 20:00
Date: From July 13 to August 13, 2013
Time: from 10.30 to 13.00 - from 18.00 to 24
Free admission
Presentation: Antoinette Fulvio
Equipment: Arch Stefania Branch
Coordination: The Green Ray
Contact: Cell 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ​​ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Some of their erudition, the saputi, they spit their truth with making sure today affirming an ever changing or enriched compared to that sustained yesterday. They leggiucchiato, without much attention to content, or heard bursts of news, even itchy, which pretend to be objective and fair. Prance, adding new details from time to time, because they have heard or perceived fragments of voices here and there. Frequently carpiscono ideas, which then pass off as their own, most of the time stuck, lacking the creative spirit and the design that gives soul to the thoughts and things. The ideas, which are siphoning off the quacquaraquà, are maimed and manage to surprise the audience only briefly, since they do not have a consistent further development and continuity. Sometimes I manage to have the following of people who, even in good faith, paying attention, and for this to be with his chest out and have the air of being very important.
The quacquaraquà speak on nothing but believe to be clever, to listen to them, it soon becomes clear that they represent only the emptiness of mind and can only talk of gossip, hearsay, things never investigated. Phrases, breathe and reinforced in closed groups, give a sense of their culture and the lack of research dell'ideativo, the just and the beautiful.
S'infastidiscono when someone dares to refute the inconsistency of content of the things they are talking about and continue to strut with turns of phrase that justify only the ignorance, the lack of inner substance that can support them outside of the notions that give them certainty. These are the quacquaraquà that leave me all the time with out a doubt "there are or are they doing?"
Luigi De Giovanni in eight works he wanted to tell the empty chatter and make a tribute to Leonardo Sciascia that, in the book "The Day of the Owl", divided human beings into categories, placing the last quacquaraquà own, people who, according to the ' author, << should live like ducks in the puddles >>. The artist took the cue and using the tools of painting, he found ideas and feelings materializing anxieties and wounds that cause the slew of rumors until it becomes concrete in the color tinged in monochrome canvas of a complaint, became a metaphor for the mud spat unnecessarily. Drips, splashes, stains essential, in the works on display, made of cast express the instinctive anger of the pictorial gesture that occurs, too, by highlighting the word, guideline, "quacquaraquà."
In the work "melancholy in white on a pink background" dripping of lime, traces of painting the walls of Settlement, coagulate into a large and dense scrub cracked as if they had manifested signs of the collapse of the ideals and dreams affected by sketches muddy. A background pink, trace of hope, contrasts with the brown signs sure that enhance the meaning of the black melancholy of the work that brings to small countries, humus Brewing inspired genius, which makes feel discomfort, lack of acceptance of human for what it is and not for what it should be according to the quacquaraquà conformists.
Plot of the pictorial story is the sadness of the soul, affected by the slander, which manifests itself in the paintings exposing the superficiality of quacquaraquà that transform into splashes of sticky mud, which is thrown on people to discard to remove them from their posts, including social. The gestural marks express malice become torment, while on the canvas repeat the word "quacquaraquà" is a cathartic release denouncing the stillness of mind of those who can not realize the significance of the wounds it inflicts. A yellow canvas, which is alive with cheerful vitality and joy to start exploding in white, becomes the hope that the work where it is stated from a background of brown raw canvas, in which thicken thick patches of white, c ' is the memory of people who manage to escape the chatter: the silt that had surrounded and wounds.
In the works on display are perceived feelings of hurt minds, and folly of quacquaraquà: they can continue with their commitment and gossip stating rants about people, things or topics.
The quacquaraquà are represented, with shrewd irony, in a tribute to Leonardo Sciascia with a few words that could give us the climate of a country where even the walls of the houses murmur.
Artist with a metaphor gives inspiration to their future speeches ....
                                                                                      Federica Murgia