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martedì 8 ottobre 2019

ROSSO PAPAVERO

ROSSO PAPAVERO

Sutta le Capanne du Ripa Piazza del Popolo 21A e Studio 22 Piazza del Popolo 22 - Specchia (LECCE) - cell. 3292370646



LUIGI DE GIOVANNI



Rosso papavero

A cura di: e20cult  -  Il Raggio Verde Ed.

Sutta le Capanne du Ripa Piazza del Popolo, 21A

Studio 22 Piazza del Popolo, 22 Specchia (Lecce)

Inaugurazione mostra 11 ottobre ore 10.30

Giornata del contemporaneo 12 ottobre 2019, per l’occasione, apertura dalle ore 10.00 alle 12.00 – dalle 17.00 alle 20.00.

Evento collaterale per la Giornata del contemporaneo: Reading poetico letterario - 12 ottobre ore 18.30



Saluti dell’Amministrazione



Allestimento: Arch. Stefania Branca



Rosso papavero di Luigi De Giovanni.

Avventurarsi nei campi di papavero per renderli pittoricamente è stato per l’artista emozionante e travolgente. Ha trovato i fiori, accostati l’un l’altro quasi per farsi coraggio nella loro fragilità, che si piegavano alle lievi brezze, li ha inseguiti con pennellate istintive che miravano a fissare atmosfere e non forme, tingendo di rosso le tele con rimandi poetici a significati profondi di guerra, di morte ma anche di conforto. L’artista, in queste opere dipinte con istintività nei capi arrossati, pennellata dopo pennellata ha colto i fiori rossi nella loro bellezza e caducità e nell’inquietudine di antichi dolorosi significati. De Giovanni, con pennellate rapide e pastose, ha segnato i profili delle distese caratterizzate dalle sfumature che tingevano le campagne o le composizioni. Composizioni di fiori semplici, recisi, cercavano di mantenere la naturalezza mentre raccontavano di vita che li abbandonava. I boccioli della forza d’esistere coraggiosamente si aprivano pieni di speranze per reclinarsi poi in un abbandono di morte. Per la giornata del contemporaneo, l’artista realizzerà un’installazione che includerà le opere alle pareti e petali di carta dipinti di rosso, d’un rosso che strariperà per finire su fogli accartocciati e disposti a caso sul pavimento: a caso come i fiori caduti in guerra.

                                                                                      Federica Murgia



Sutta le Capanne du Ripa Piazza del Popolo 21A e Studio 22 Piazza del Popolo 22 - Specchia (LECCE)



11/10/2019 - 15/10/2019



Orario: 10.30/12.00 – 17.00/19:00

Info: cell. 3292370646







mercoledì 17 luglio 2019

mostra di Luigi De Giovanni

CASTELLO RISOLO SPECCHIA, PIAZZA DEL POPOLO














OSSIMORI PITTORICI
PERSONALE DI PITTURA DI
LUIGI DE GIOVANNI

Palazzo Risolo, Specchia
20/30 luglio 2019
Vernissage 20 luglio ore
20:30
Con le incursioni live
di Luca Nicolì
all’armonica e di Lorenzo Valentino alla chitarra

Indagare la
società di oggi con tutte le sue contraddizioni, la bellezza malinconica del
breve tempo dei fiori e la poesia del paesaggio che sa suscitare poetiche
emozioni.  Questo il concept della mostra
che vede esporre l’artista specchiese Luigi De Giovanni nelle sale di Palazzo
Risolo dal 20 al 30 luglio.
La mostra è
organizzata da Il Raggio Verde, Arteluoghi e l’associazione e20cult con il
patrocinio del Comune di Specchia in collaborazione con la Pro Loco di Specchia
con allestimento dell’arch. Stefania Branca.
Dopo i saluti
istituzionali di Alessandra Martinucci Sindaco di Specchia;
Chiara Nicole
Lia Assessore alla cultura

Luigi De
Giovanni con la sua pittura istintiva, traboccante di tracce dei percorsi del
pensiero, si apre all’esterno seguendo sensazioni che muovono dal suo Io. I
suoi soggetti sono i paesaggi, in quest’occasione, soprattutto del Salento
dipinti nei mutamenti stagionali, i fiori recisi che dalla rigogliosità piena
di speranza dei boccioli di vita lasciano cadere i petali nel tramonto dei loro
giorni, le carte dove le garze suturano ferite troppo profonde e troppo spesso
nascoste nei cuori delle persone che soffrono, i jeans nel loro racconto di
lavoro e rivoluzione delle idee, purtroppo deluse: jeans diventati apparenza,
strappati e lisi prima d’essere usati in una finzione vuota. La mostra è tutto
questo: un’indagine profonda della società dove l’essere conta meno
dell’apparire, dove la finzione è più vera del reale.




Testo
critico




Gli
ossimori pittorici di Luigi De Giovanni
di Raffaele Polo



«Da dove
cominciamo, con luigi de Giovanni? Verrebbe da suggerire che è importante, più
che sufficiente, scorrere i suoi dipinti, le sue creazioni, per avere una
esperienza esaustiva e completa di questo artista multiforme che ci impressiona
con il suo linguaggio diverso ma sempre coerente  in una sorta di ossimoro pittorico, De
Giovanni convince e si fa comprendere sia che percorra le vie tradizionali del
figurativo (i fiori, i paesaggi) sia che solleciti con l'intrigante astrattismo
sia che ci inviti all'informale dei suoi 'jeans', messaggi espliciti di una
società contemporanea anch'essa permeata di contraddizioni e nonsense.




Forse,
la ricerca dell'intellettuale potrebbe essere articolata nella per nulla
peregrina intenzione di scoprire a quali di questi 'generi' il bravo De
Giovanni si senta più portato. se, cioè, nel suo intimo artistico alligni con
più radicata fermezza il testimone del secolo scorso oppure se l'uomo nuovo del
XXI secolo sia quello che i suoi colori, le sue composizioni vogliono
annunciare.




Fatto
sta che la piacevolezza riservata al fruitore dei lavori di questo artista è
comunque univoca e di uguale spessore: ci si addentra negli scorci delle terre
genuine del Salento e non solo, in una sorta di 'natura universale' ben codificata
da colori e soggetti. oppure si sposta lo sguardo sulle spontanee composizioni
floreali, percependo quasi il delicato, naturale odore dei fiori e delle erbe
appena colte...




o,
ancora, le appena abbozzate figure femminili ci fanno partecipi di una
introspezione a metà tra il drammatico e l'erotico, sintetizzando esitazioni e
pudori ricchi di sfumature.
 



il
discorso diventa più intrigante con le composizioni che utilizzano il tramite
dei 'jeans', oggetto-simbolo di una planetaria rivoluzione del costume e della
moda, indubbiamente capaci di comunicare messaggi sublimali e silenziosi
soprattutto con le recenti scelte relative a strappi e tagli. come non
ricordare la rivoluzione di Fontana, le sue ferite sulla tela tese a far vedere
cosa c'è 'dietro' la tela, ancor più importante di cioè che è davanti... ma
ricordiamo, così, su due piedi, le invenzioni di Enrico Bay, dedicate alla
satira delle grandi uniformi militari o ecclesiastiche, campite sulla
superficie con dovizia di ammennicoli, intrusioni e interventi, in un chiaro
discorso dissacratorio. o, ancora, le realizzazioni con pezzi di manifesto di
Rotella e, scendendo nel particolare, il materismo sempre più presente nei
messaggi di tanti artisti che simboleggiano, via via nei loro lavori, le più
evi- denti rappresentazioni totalitarie di scritte e oggetti, sino a
raggiungere i più scalmanati writer della street art, mai sazi della propria
espressività mutuata da muri e vagoni di treni... con de Giovanni, le frasi, i
simboli, gli oggetti-simbolo sono mutuati in un completo contesto di interventi
cromatici che scuote e denuncia, ponendo l'attenzione via via sulle tematiche
prescelte per lanciare provocazioni e messaggi. un mondo pittorico colmo di
pathos e movimento, che richiama, per certi versi, quello che fu il Futurismo
nel secolo scorso.




ma
poi, senza parere, l'artista torna ai suoi soggetti ricchi di introspezione e,
pur nella loro spesso evidente immobilità, al mondo di sogni, colori e
atmosfere che lo chiamano a ripetere, ogni volta in maniera unica e
particolare, quel groviglio di vegetazione o le canne palustri di un angolo di
creato... per non parlare del mare, che affiora quasi a sorpresa, ad irradiare
tutto il suo fascino e la sua maestosità, a riempire con toni immutabili di
disponibile umanità, le tele paesaggistiche di grandi dimensioni che paiono
voler abbattere qualsiasi confine pittorico, riversando sulle fiancate della
struttura dipinta le proprie colorazioni, affermando con forza che non
esistono, non devono esistere limiti, pastoie e argini tecnici per chi vuole
rappresentare, pur se in uno spazio limitato, tutta la bellezza dell'universo.




ancora
un ossimoro: l'infinito racchiuso in uno spazio finito.

ma quanta abile professionalità, frammista alla poesia di un animo sensibile,
in queste fresche composizioni che coinvolgono appieno con la loro presenza e
testimoniano la grande capacità affabulativa di de Giovanni.

non è facile, in realtà, decifrare completamente i meccanismi che l'artista di
specchia ci sottopone, quasi senza parere e ci lascia lì, guardandoci di
sottecchi, attento ma con aria indifferente, quasi a scusarsi per ciò che ci
sta mostrando. ma quei soggetti, quei colori entrano profondamente nel nostro
animo, riescono a coprire ed annullare le ombre e le mostruosità che spesso
vogliono annientare il senso positivo dell'arte, e intendono donarci pace,
cultura, sicurezza nel sentimento e nella poesia. ecco allora, come per
miracolo, che il caleidoscopico mondo pittorico di Luigi De Giovanni diventa
una medicina miracolosa, un vero e proprio rimedio all'indifferente trascorrere
di grigie quotidianità, ravviva- te spesso solo dall'indossare uno scolorito
jeans...

no, i jeans di luigi sono coloratissimi e ricchi di umore e sapore.

i suoi messaggi sono pieni di fascino e intenzione positiva.

il suo sguardo sereno e pacato è proprio lì, nei suoi quadri, nelle
composizioni che, in maniera diversa ma sempre efficace, si susseguono in una
infinita galleria di Bellezza e sapienza.»







Scheda
Titolo:
Ossimori pittorici
Artista: Luigi
De Giovanni
Inaugurazione:
20 luglio ore 20,30
Dal 20 al 30
luglio 2019
Orario
Ingresso: dalle ore 19,00 alle ore 22.00
Presenta la
mostra Raffaele Polo
Allestimento
dell’Arch. Stefania Branca
Incursioni
live all’armonica Luca Nicoli, alla chitarra Lorenzo Valentino
Luogo:
Castello Risolo Piazza del Popolo, Specchia LECCE






martedì 23 ottobre 2018

La mostra prosegue nei due studi di Piazza del Popolo a Specchia (LECCE)

IL SILENZIO DELLA SOLITUDINE DI LUIGI DE GIOVANNI



Il silenzio della solitudine di Luigi De Giovanni

La mostra prosegue nei due studi di Piazza del Popolo a Specchia (LECCE)

Il silenzio della solitudine di Luigi De Giovanni

A cura di: Federica Murgia - e20cult - Sutta Le Capanne du Ripa

Sutta le Capanne du Ripa Piazza del Popolo 21A e Studio 22 Piazza del Popolo 22  Specchia Lecce

Apertura Mostra:

 13/10/2018 ore 10:00



L’evento è organizzato in occasione della 14 giornata del contemporaneo promossa da AMACI



e20cult - Sutta Le Capanne du Ripa



13 /25 ottobre 2018

Allestimento: Architetto Stefania Branca

Il silenzio della solitudine porta l’artista a riannodare i fili dei suoi pensieri per ancorarli nella memoria e farli riemergere nel momento creativo in climi che raccontano dialoghi interiori: angosce esistenziali o ricerca di sprazzi di aspettative che necessitano d’essere fissate per uscire dai tormenti. Grovigli di sensazioni s’incrociano in racconti che trovano le linee conduttrici in garze che, ricoprendo antichi intrecci di canapa o fili del ricordo, suturano le ferite del tempo che ha deluso i sogni. Per l’artista la ricerca dell’Io si fa urgente in pennellate e segni che vogliono ammantare lo smarrimento creato dagli eventi. Così i fogli si riempiono di filati e colori: di storie che sgorgano accavallandosi e saldandosi precipitosamente sino trovare la conclusione in una catarsi che porta Luigi De Giovanni a sprofondare nei meandri dei suoi turbamenti per ritrovarsi in sensazioni di pacato rasserenamento e di sottile gioia di vivere. I racconti si librano e i fogli prendono vita su stenditoi che attraversano lo spazio seguendo il ritmo di una brezza di speranza che va oltre il tempo per dare, finalmente, voce al silenzio della solitudine.

Attività collaterali

Alle ore 18:30 Reading poetico–letterario, degli autori de “Il Raggio Verde Edizioni, sul tema della solitudine.

Per informazioni

Telefono: 329 2370646

Email: lmfedeg@libero.it

Sito Web: http://www.degiovanniluigi.com/