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martedì 14 ottobre 2014

I luoghi dell'anima - Galleria d'Arte Mentana

I luoghi dell'anima - Galleria d'Arte Mentana



















Galleria D’Arte “Mentana”
P.zza Mentana 2/3 r-50122 (Firenze)
telef. 055.211985 - Fax. 055.2697769
www.galleriamentana.it
galleriamentana@galleriamentana.it
Inaugurazione: sabato 18 ottobre 2014 ore 18.00

i luoghi dell'anima
12x12
Gallerie In-Contemporanea
18 ottobre 2014 - 12 am - 12 pm
Saletta Mentana
Firenze
La storica galleria d’arte Mentana,opera nel cuore
del centro storico di Firenze, nell’omonima piazza tra il Ponte
Vecchio e la galleria degli Uffizi. Oltre ad interessarsi di artisti storicizzati,
la galleria si occupa in particolare di promuovere e divulgare nuovi
talenti dell'arte contemporanea. in questa particolare occasione indetta dalle
12 gallerie associate ANGAMC di Firenze e Prato, che prevede un’intera giornata
dedicata all’arte moderna e
contemporanea, ho il piacere di presentare due giovani artisti
emergenti, Alberto Cecchini e Ghenadie Popic,  ai quali faccio i miei più vivi  auguri,
Art Director, Giovanna Laura Adreani

Interno saletta

Ghenadie Popic
Vista sull'Arno dal Ponte Vecchio, fotografia digitale Firenze,
luogo contemporaneo capace di mutamenti nelle strade anguste e tortuose come
all’epoca del Boccaccio, le vie  di
notte non più invase dall’ arroganza dei motorini diventano vivibili, borghigiane,
Firenze svela la sua sapiente piccolezza e la statura del villaggio si riapre
insieme alla sua grazia.
Firenze è una commistione incredibile di dottrina e di
malizia dialettale. 
Mi muove la fantasia questa città occulta, notturna, un
agglomerato che nei secoli era destinato ad uscire dal sottosuolo, diventare
una delle grandi città del mondo, ma prima, nella secolare infanzia, Florenzia,
questa città che quasi non esiste nei testi e nei documenti latini è una città
che sotto il suo splendore visibile nasconde secoli di arguto silenzio. 

Alberto Cecchini
“Avvalendosi degli strumenti che la psicoterapia della
gestalt utilizza per l'indagine, l'autoapprendimento e l'incontro tra luoghi
interni e luoghi esterni, l'artista e Psicoterapeuta Alberto Cecchini, svolge
un lavoro di consapevolezza dell'individuo attraverso un viaggio nel Sé che
diventa arte e, in quanto arte, specchio del proprio mondo che si trasforma e
si libera, rendendo all'opera i colori, le forme e la concretezza di un
incontro scelto autenticamente.”
Il chiosco sul mare olio su tela cm
100x70

Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30
Domenica e Lunedi mattina chiuso
Sabato mattina su appuntamento
La mostra sarà visitabile fino al 6 novembre 2014

Nell’ambito di:
12x12 Gallerie
In-Contemporanea

The National Association of Modern and Contemporary Art
Galleries hosts a 12-hour art event on Saturday, October 18 that runs from  12 p.m. until 12 a.m. and extends
across 11 galleries in Florence and Prato.
12x12 Gallerie In-Contemporanea is dedicated to sharing modern
and contemporary art for a day by offering art lovers and collectors the chance
to visit the diverse exhibitions showcased by each gallery.


Armanda Gori Arte
UOMINI E COSE

Galleria Alessandro Bagnai
VITTORIO CORSINI: REACHING THE LANDSCAPE

Galleria Frediano Farsetti
UMANI NON UMANI: CLAUDIO ABATE/CARMELO BENE/ MARIO SCHIFANO

Santo Ficara
ALESSANDRO MENDINI, FRANCESCO CABERLON, STILEMI MODERNI

Eduardo Secci Contemporary
RICHARD DUPONT _ SELFIE

Il Ponte
RODOLFO ARICÒ, GERMINATION OF AN IDEA 1964-1972

Frittelli Arte Contemporanea
NANNI BALESTRINI  - FUORI TUTTO

Galleria d’Arte Mentana
CONFRONTO ASTRATTISMO-REALISMO

Tornabuoni Arte
ESPRESSIONI  CONTEMPORANEE

OpenArt
PAUL JENKINS – THE SPECTRUM OF LIGHT

Galleria Poggiali e Forconi
LUIGI GHIRRI - L’IMMAGINE IMPOSSIBILE
   
Galleria Poggiali e Forconi
Project Room
DANILO BUCCHI - MONOCHROME

FIRENZE
VIA MAGGIO, 51R
T. (+39) 055283506
October 18 From 12 p.m-12 a.m









martedì 30 settembre 2014

“Forme e colori dello spirito” - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari

“Forme e colori dello spirito” - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari



















Castello Risolo
Piazza del Popolo, Specchia (LE)
Con il Patrocinio del
comune di Specchia, l’Associazione Culturale “e20cult “
e la Casa Editrice “Il Raggio Verde
SRL”
presentano le personali in
collettiva
“Forme e
colori dello spirito”. L’evento partecipa alla “Giornata del Contemporaneo
indetta da AMACI, giunta alla decima edizione”

“Forme e
colori dello spirito”
Inaugurazione: 10 ottobre ore 18,00

Saluti da:

Rocco Pagliara  -  Sindaco di Specchia             Giorgio Biasco   -  Assessore alla
Cultura
                                                                            
Dott. Maurizio Antonazzo - Giornalista -
(presenta la serata)
                      
Federica Murgia - Presidente dell’Associazione Culturale “e20cult” sezione di Specchia Dal 10 al 18 ottobre
L’Associazione
Culturale “e20cult” e la casa editrice “Il Raggio Verde SRL” in collaborazione
con il comune di Specchia che ha concesso il patrocinio e l’uso gratuito del
Castello Risolo, in piazza del Popolo, promuovono una mostra di personali in
collettiva dal titolo “Forme e colori dello spirito”.             L’esposizione
avrà inizio il 10 ottobre e chiuderà il 18 ottobre, aprendo tutti i giorni
dalle ore 18.00 alle 21,00.                                                                           Nella
Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, giunta alla decima edizione, 11
ottobre 2014, la mostra rimarrà aperta dalle ore 10,00 alle 12.00 - dalle 16,00
alle 21,00. Nella stessa giornata, nella sala conferenze del Castello Risolo,
si terranno degli incontri, dove gli artisti e gli esperti d’arte discuteranno
di ’”arte e dei luoghi dell’arte”.                                                                 
Ciascuna sala del Castello Risolo di Specchia si animerà dei racconti
delle opere di artisti che, pur esprimendosi con diversi linguaggi dell’arte,
riescono a far emergere il loro spirito e il loro personale modo di avvertire
il mondo e le vicissitudini della vita. Per l’occasione ci saranno personali
di: Ute Bruno, Mimmo Camassa, Luigi De Giovanni, Kristine Kvitka, Laura
Petracca, Andrea Ritrovato, Roberto Russo, Ada Scupola, Gianni Scupola.
L'esposizione,
occasione per la partecipazione alla decima edizione della Giornata del
Contemporaneo indetta da AMACI, servirà anche a far conoscere l’edificio quale
location espositivo.
Inaugurazione: 10 ottobre ore 18,00
Sabato 11
ottobre 2014, Giornata del Contemporaneo,
dalle ore
10:00 alle ore 12:00 – dalle ore 16,00 alle ore 21,00
Tutti gli
altri giorni dalle ore 18,00 alle 21,00

info:
Cell.
3292370646    
-   
3279583790
info@e20cult.it   - lmfedeg@libero.it
http://www.e20cult.it/








domenica 27 luglio 2014

De Giovanni Luigi pittore contemporaneo a trica palazzo gallone

Home - De Giovanni Luigi pittore contemporaneo - Creazioni d'arte - Cagliari













Forme e colori dal Mediterraneo”

Dal 15 luglio al 31 agosto 2014 la collettiva d’arte “Forme e colori dal Mediterraneo”, vedrà esporre al piano nobile di Palazzo Gallone gli artisti Mimmo Camassa, Enzo De Giorgi, Luigi De Giovanni, Kristine Kvitka, Francesco Pasca, Andrea Ritrovato, Stefania Rizzo. Lorenzo Sparascio.
Nell’ottica di un recupero dell’edificio quale location espositiva – spiega l’assessore Sergio Fracasso – le sale di Palazzo Gallone ospiteranno nell’ambito del cartellone estivo promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tricase le opere di otto artisti e i diversi linguaggi dell’arte attraverso i quali ognuno di loro riesce a tradurre il personale sguardo sul mondo.
Dalle icone di Mimmo Camassa, capace di reinventare la grande tradizione iconografica antica per raccontare le storie e i martiri di Santi e Madonne, alle visioni oniriche firmate Enzo De Giorgi che riesce a trovare una chiave lirica per leggere la realtà anche quando si tratta di riaprire i libri di Storia e sfogliare tra le sue pagine più dolorose come la Shoah.

Dalle “tracce di ri€voluzione” di Luigi De Giovanni con l’indagine pittorica sui cambiamenti della società, partendo dagli anni della contestazione giovanile ad oggi, all’universo femminile raccontato da Kristine Kvitka. Sui luoghi del visibile e dell’intellegibile si interroga la pittura di Francesco Pasca con le sue creazioni al limite tra geometria e singlossia dove è labile il confine tra universo visivo e verbale. Alle nuove visioni del sacro di Andrea Ritrovato con i suoi simbolici giochi prospettici ai paesaggi poetici di Stefania Rizzo che diventano spazi cromatici per la sua personale poetica sulla riflessione e la memoria. Infine, i volti espressivi e intensi del giovane Lorenzo Sparascio che ricordano le cifre stilistiche del neorealismo italiano.

La mostra patrocinata e promossa dal Comune di Tricase in collaborazione con Il Raggio Verde edizioni, si potrà visitare tutti i giorni con ingresso libero dalle ore 20 alle ore 24.
Mimmo Camassa Nato a Bari nel 1964 Mimmo Camassa frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Affascinato dalla tradizione iconografica antica dell’età medioevale segue i corsi di Arte Sacra all’Istituto Santa Scolastica di Bari con Tony Bux. Nel 1986 inizia come “madonnaro” per poi dedicarsi alla pittura sacra organizzando mostre in Puglia e in Italia. Espone a Milano, Roma, Bologna, Ferrara ottenendo consensi e riconoscimenti tra i quali la lettera di ringraziamento dal Vaticano nel 2005 e l’invito a partecipare a “Dettagli d’autore” rubrica di Uno Mattina su Rai uno. Vive e ha un suo studio a Tricase. L’artista – scrive Donato Valli – ha raggiunto “un livello espressivo che associa all’incanto della tradizione iconografica la composta decorazione di un reinventato “liberty” con le sue caratteristiche di stilizzazione e di simbolo. Tutto converge in un istintivo decoro di sentimenti, da intendere come coscienza della propria dignità ed esaltazione di una fantasia governata dalla misura e dal sentimento di una profonda umanità”.
Enzo De Giorgi Nato a Nizza Monferrato, in provincia di Asti, da genitori salentini, Enzo De Giorgi vive e lavora nel Salento. La sua formazione artistica parte da Lecce, dove frequenta l’Istituto d’Arte e successivamente l’Accademia di Belle Arti, e si matura negli anni con le sue personali ricerche stilistiche in luoghi e incontri diversi. Dal 1996 divide la sua passione artistica con l’attività didattica svolta nel cuneese, nel bresciano e, infine, nel leccese dove tuttora insegna “Discipline Pittoriche” presso il Liceo Artistico di Lecce. La sua continua ricerca estetica lo porta a sperimentare tutti i linguaggi delle arti visive: fumetto, scenografia, scultura, decorazione, grafica, musica e video. Con la sua arte riesce a raccontare per immagini storie, in bilico tra mondo reale e onirico, che fluttuano leggere calate in atmosfere liriche e complesse in cui vale l’aforisma shakespeariano “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”.
Luigi De Giovanni Nato a Specchia, dove ha un proprio atelier, Luigi De Giovanni vive ed opera tra il Salento e Cagliari. Dopo aver conseguito la maturità all’Istituto d’Arte di Poggiardo nel 1969 si trasferisce a Roma dove nel 1974 si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti iniziando una intensa attività artistica che lo porta ad esporre a New York, Tokyo, Bruxelles, Madrid, Gent, Ginevra, Parigi oltre che a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Bologna…Nel 2012, con la curatela di Toti Carpentieri, ha esposto a Lecce il ciclo di opere “Tracce di rivoluzione”, lettura dei cambiamenti che hanno caratterizzato la società e i costumi dalla seconda metà del Novecento andando a sfogliare le pagine più dolorose della storia europea e italiana: le grandi guerre, la caduta del muro di Berlino, il ‘68, la crisi economica e politica dei nostri giorni. Nel dicembre 2012 a Specchia ha presentato l’antologica “In itinere. Visioni, segni e figure 1966 – 2012”. Nel 2013 con la mostra “Dialogo con la Natura. Oltre i 16:9” ha esposto a Brindisi, Mesagne, Tricase.
Kristine Kvitka è una pittrice di origine lettone, nata a Riga nel 1983, che attualmente vive e lavora tra Tricase(LE) e Riga(Lettonia). Ha iniziato la formazione artistica nel 1994, frequentando per due anni la Scuola Elementare di arti applicate a Riga (1994 – 1995), per poi proseguire il percorso formativo alla Jana Rozentala Rigas High Art School (1995 – 2003). La logica conseguenza del tipo di istruzione ottenuta al liceo è stata quella di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Lettonia (2003 – 2010), con indirizzo Pittura. Durante il percorso educativo Kristine ha studiato per due volte in Italia all’Accademia di Belle Arti di Lecce (2006 e 2008). Nella sua carriera la pittrice ha fatto molte mostre personali, tra cui due in Italia, e ha partecipato a svariati eventi artistici (mostre collettive, plein air internazionali, festivali di arte, simposi) in diversi paesi europei. Le sue opere d’arte si trovano in molte collezione private in diversi paesi come Lettonia, Italia, Austria, Australia, Islanda, Germania , Regno Unito, Russia, ecc.

Telefono: (+39) 3884988428 – E-mail: kristinekvitka@inbox.lv
Francesco Pasca Nato a Sanarica (Lecce) nel 1946 Francesco Pasca vive ed opera a San Pietro in Lama (Le). Nelle Arti Visive partecipa dal 1963 con contaminazioni che spaziano dal neocostruttivismo all’informale e con performance gestuali e visive. Nel 1979, parallelamente all’adesione al Gruppo Granma, collabora al Manifesto della Singlossia voluto dalla semiologa Rossana Apicella e alle iniziative dette della stagione post-poetica visiva. Si dedica alla scrittura, alla pittura, ai linguaggi multimediali. Partendo dall’assunto longhiano “L’arte non è imitazione della realtà, ma interpretazione individuale di essa” Francesco Pasca elabora figurazioni, rigorosamente geometriche “contaminate” da cifre e lettere che traducono il suo personale sguardo sulla realtà. Nelle sue opere convivono proporzioni matematiche, figure e simboli che trovano nella forza del colore il denominatore comune e, nella singlossia, la risultante dell’incontro tra linguaggio visivo e verbale. Nel 2013 ha esposto a Lecce con la mostra Palindromie – verso e senso nel nodo rovescio del colore.
Andrea Ritrovato nasce a Tricase il 2.10.64. L’interesse per il disegno ed un particolare amore per la pittura si rivelano al primo anno di Scuola Media. Artista successivamente frequenta l’Istituto d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce conseguendo il diploma nel 1985. Nel capoluogo leccese Ritrovato frequenta poi l’Accademia di Belle Arti e consegue il diploma nel 1988. Nell’anno scolastico 1987-’88 rappresenta l’Accademia di lecce partecipando alla nota rassegna EXPO ART di Bari con l’opera “L’aquilone umano”. Nel 1990 insegna Discipline Pittoriche, per l’intero anno scolastico, nell’Istituto Magistrale “Colombini” di Piacenza. Andrea ha partecipato a diversi concorsi nazionali e a diverse estemporanee di pittura e negli ultimi anni ha allestito alcune mostre personali. Nel 1998 ha partecipato, con la galleria “Mentana” di Firenze, ad una mostra intitolata “Mia Arte” a Milano, nel pressi di Porta C. Magno. L’artista oltre alle sue particolari opere, esegue su commissione lavori di qualsiasi genere.
Stefania Rizzo Nata a Zug, in Svizzera, Stefania Rizzo si diploma nel 1987 all’Istituto Professionale Stilista di Moda. Disegna abiti da sposa e per diversi anni confeziona abiti su misura per donna. Ma nel silenzio dello spazio tra una cucitura e l’altra prende coscienza che quella non è la sua strada. Alcune vicissitudini la porteranno a “provare” a dipingere su tavole di legno dimenticate in qualche cantina…Ne segue l’apprezzamento da parte di cultori d’arte e questo le darà la spinta a proseguire. Dipinge da diversi anni e il suo linguaggio pittorico si concentra soprattutto “…sul paesaggio come emblema del sublime e dello stato d’animo e sullo spazio cosmico che diventa scenario delle composizioni

in cui l’artista porta agli estremi la sua poetica della riflessione e della memoria…” (Nicola Cesari, “Cromatismo e valore poetico in perfetta simbiosi nella pittura di Stefania Rizzo”). Attualmente la sua ricerca si concentra oltre che sul colore anche sui supporti di legno antico: sportelli, imposte, tavole per pressare il tabacco, su cui depone i propri linguaggi d’autore. Le sue opere si trovano in varie collezioni private in Italia e all’estero.

Esposizione permanente di pittura in via S.Demetrio 12, centro storico, Tricase, (LE) - Cell + 39 338- 99 81 748 STEFANIA RIZZO www.stefaniarizzo.com – e-mail: stefy_rizzo@virgilio.it
Lorenzo Sparascio

Giovane artista di grande sensibilità, Lorenzo Sparascio nasce a Tricase nel 1994, attraversa gli studi d’arte evidenziando subito un talento straordinario per un disegno, fortemente espressivo e viscerale, dai tratti immediati che ricordano cifre stilistiche del neo realismo italiano. Gli aspetti pittorici di questo giovane Artista – scrive il prof. Massimo Marangio – sono di un’efficacia fantastica, le cui risultanze estetiche abbracciano stili vicini a Freud, Guttuso e Vespignani.

L’Artista vive ed opera a Tricase.




















venerdì 14 marzo 2014

Luigi De Giovanni partecipa alla collettiva a Firenze

https://www.facebook.com/notes/arte-luigi-de-giovanni/luigi-de-giovanni-partecipa-alla-collettiva/10152675616953448


Luigi De Giovanni partecipa alla collettiva a Firenze


Galleria d'Arte Mentana - Piazza Mentana 2/3r  Firenze
tel- 0039-055.211985.


Presenta
INDIVIDUAZIONI - Rassegna di arte visive

Inaugurazione: Sabato 15 Marzo 2014 ore 18.00

Dal 15 al 30 marzo 2014

Artisti:
Angela Audibert Beltramo
Giammarco Amici
Janice Alamanou
Rosario Bellante
Sergio Benvenuti
Francesca Coli
Alina Dettori
Luigi De Giovanni
Emilio Facchini
Annie Gheri
Franco Lastraioli
Clara Polvani
Rocco Perrone
Monica Pignat
Hector Rodriguez
Donatella Tanzini
Vittorio Tessaro
Bianca Vivarelli
Giampaolo Talani
Maria Zaslavskaya


lunedì 3 marzo 2014

LE VITTIME DEL SILENZIO

LE VITTIME DEL SILENZIO



















Con il Patrocinio del Comune di Specchia (Lecce)

Organizzata dall’Associazione Culturale “e20cult”

LE VITTIME DEL SILENZIO

9 MARZO 2014 PALAZZO RISOLO ORE 17:30
Specchia, piazza del Popolo

L’Associazione culturale “e20cult”, con il convegno, che farà domenica 9
marzo 2014 alle ore 17:30 nella sala di Palazzo Risolo a Specchia (Lecce),
intende sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla drammatica questione
della violenza sulle donne ed il femminicidio ,in una occasione che vuole
essere di riflessione e di confronto attraverso la partecipazione non solo degli
esperti.
Interventi
- Giampiero Pizza Assessore alla Cultura
- Isabella de Nicola, Assessore Pari Opportunità e Famiglia
- Cristina Baldassarre, psicologa, Centro Antiviolenza di Specchia – “La
   buona prassi dei Centri
Antiviolenza Sanfra”
- Francesca Pastore, assistente sociale e giornalista – Amori… malati: la
   violenza sulle donne”  
- Maria Rosaria Scarcia, avvocato – “Legislazione: l’importanza della
tutela”
- coordina: Federica Murgia, associazione “E20Cult”, Specchia
- performance: Domenico Arces - Lucia Macrì
- L’evento sarà arricchito da un contributo, breve testo, della
professoressa
  Lorenza Marra nonché da
poesie, riflessioni e disegni di adolescenti.
- Raccolta fondi in favore del Centro Antiviolenza di Specchia
  comune.specchia.lecce.it  - e20cult.it - info: 329.2370646 associazione
  culturale
LE VITTIME DEL SILENZIO
Una giornata d’analisi del femminicidio, che comprenda gli
aspetti psicologici, sociologici, ambientali, culturali e di diritto, da donna
occidentale, mi parrebbe un evento anacronistico. Leggendo le cronache,
purtroppo, mi rendo conto che ben poco è cambiato rispetto agli anni settanta,
quando le donne della mia età osavano pensare, dopo aver gridato a gran voce,
d’aver, non solo, conquistato i diritti ma anche la dignità d’essere persona,
la libertà e la serenità di non aver paura d’avere un lavoro che le affrancasse
dalla dipendenza economica, fattore questo, che le portava ad accettare
angherie e violenze sino a essere merce di scambio oppure cornice, per
dimostrare il potere economico e sociale del maschio.  
Oggi mi pare che ben poco sia cambiato. Le donne mamme,
sorelle, figlie e fidanzate ma anche amiche si sono rintanate, almeno come
pensieri, molte forzatamente anche a
causa delle difficoltà economiche e sociali, tornando, metaforicamente,
nelle cucine e a far calze, piene d’ansia e timorose di poter affrontare, con
coraggio e senza paura, le battaglie in seno alla propria famiglia e alla società.
Mi sembra si sia fatto un salto indietro o un trasferimento in quelle società
dove nascer donna è solamente una sventura per se stessa e merce di scambio per
la famiglia che la terrà sempre sotto tutela sino a quando non ci sarà il
trasferimento di proprietà e di tutela.
Riguardo all’Italia e al perpetrarsi della situazione di
diseguaglianza fra i sessi la domanda che mi viene spontanea è, chi ha la
maggiore responsabilità dell’educazione delle donne e dei maschi? La risposta è
sconsolante perché nelle famiglie italiane l’impronta educativa è affidata, per
la maggior parte, alle madri, che oggi sono, spesso, madri che hanno combattuto
per l’emancipazione della donna; che sono andate nelle piazze a rivendicare
l’essere soggetto e non oggetto sia all’interno della coppia e della famiglia,
sia nella società dimostrando d’essere preparate ad assolvere tutti i lavori,
tenuto conto che anche negli studi le donne dimostrano maggiore successo. Parlo
di donne che hanno dimostrato la capacità di lavorare fuori di casa, riuscendo
nello stesso tempo a essere perfette casalinghe. Ai figli, molto spesso, non
sono state capaci di inculcare il valore dell’uguaglianza, di far perdere il
senso di sudditanza che porta le figlie ad accettare prepotenze da compagni che
non hanno recepito il valore del rispetto fra i sessi non solo davanti alla
legge ma soprattutto davanti a loro stessi. Anche la scuola, sotto questo
aspetto, non riesce a essere incisiva: stante le numerose aggressioni che
devono subire, soprattutto, le studentesse spesso in nome di un amore che
motiva la violenza con giustificazioni, che per i tempi in cui viviamo, hanno
dell’inverosimile. È l’amore malsano che ancora porta, la donna,
all’accettazione di quella subalternità che le rovinerà l’esistenza o le negherà
la vita.
Nel sociale è sconsolante vedere che, spesso, gli stipendi
dei maschi, per lo svolgimento delle stesse mansioni, sono più alti, che il
risultato delle elezioni, nonostante le italiane siano molto più numerose dei
maschi, è sempre a sfavore delle donne che riescono a eleggere pochissime
rappresentanti. Com’è possibile tutto questo? La risposta che mi sono data è
semplice: le donne si fanno condizionare dai maschi anche in questo e non hanno
fiducia nelle loro potenzialità.
Ecco allora tingersi di rosso sangue le prospettive di molte
che in silenzio non affrontano il terrore e finiscono per essere uccise:
centoventotto nel 2013 di cui quindici minori. Il rosso sangue è interpretato
da un simbolo, bracciali rossi, che alcune hanno voluto preparare per questa
giornata, che ascoltando le cronache, che ogni giorno raccontano di femminicidio,
sembra una commemorazione funebre.
                                              Federica
Murgia





venerdì 19 luglio 2013

QUACQUARAQUA’ mostra di luigi de giovanni

QUACQUARAQUA’

Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra:  Quacquaraquà
Spazio espositivo: Sutta Le Capanne du Ripa – Specchia (LE)
Inaugurazione: Sabato 13 luglio 2013 ore 20.00
Date: Dal 13 luglio al 13 agosto 2013
Orario: dalle 10.30 alle 13,00 - dalle 18.00 alle 24
Ingresso libero
Presentazione: Antonietta Fulvio
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Certi della loro erudizione, i saputi, sputano le loro verità con fare sicuro affermandone oggi una sempre diversa o arricchita rispetto a quella sostenuta ieri. Hanno leggiucchiato, senza troppa attenzione per i contenuti, o sentito sprazzi di notizie, anche pruriginose, che spacciano per oggettive e giuste. Si pavoneggiano, aggiungendo di volta in volta nuovi particolari, perché hanno sentito o percepito dei frammenti di voci qua e là. Frequentemente carpiscono idee, che poi spacciano come proprie, il più delle volte appiccicate, mancando lo spirito creativo e l’ideazione che dà anima ai pensieri e alle cose. Le idee, di cui si appropriano i quacquaraquà, sono monche e riescono a sorprendere il pubblico solo per poco, in quanto, non hanno un successivo sviluppo e coerente continuità. Qualche volta riescono ad avere il seguito di persone che, anche in buona fede, prestano attenzione, e per questo vanno col petto in fuori e hanno l’aria d’essere molto importanti.
I quacquaraquà parlano sul nulla convinti di essere scaltri ma, ad ascoltarli, si capisce subito che rappresentano solo la vuotezza mentale e che possono discorrere solo di pettegolezzi, di sentito dire, di cose mai approfondite. Frasi fatte, respirate e rinforzate nei gruppi chiusi, danno il senso della loro cultura e della mancanza di ricerca dell’ideativo, del giusto e del bello.
S’infastidiscono quando qualcuno osa confutare l’inconsistenza contenutistica delle cose di cui parlano e continuano a pavoneggiarsi con giri di parole che giustificano solo l’ignoranza: la mancanza di sostanza interiore che possa sostenerli al di fuori delle nozioni che danno loro certezze. Questi sono i quacquaraquà che mi lasciano tutte le volte con un dubbio “ci sono o ci fanno?”
Luigi De Giovanni in otto opere ha voluto raccontare il vuoto chiacchiericcio e fare un omaggio a Leonardo Sciascia che, nel libro “Il giorno della civetta”, divise gli uomini in categorie, sistemando nell’ultima proprio i quacquaraquà, persone che, secondo l’autore, <>. L’artista ha colto lo spunto e usando gli strumenti della pittura, ha trovato idee e sensazioni materializzando le angosce e le ferite che causa il pantano dei pettegolezzi sino a renderlo concreto nel colore che tinge in monocromo una tela di denuncia, diventata metafora del fango sputato inutilmente. Gocciolamenti, spruzzi, macchie essenziali, nelle opere in mostra, realizzate di getto, esprimono la rabbia istintiva del gesto pittorico che si manifesta, anche, mettendo in primo piano la parola, linea guida, “quacquaraquà”.
Nell’opera “malinconia in bianco su sfondo rosa” gocciolamenti di calce, tracce di tinteggiatura di pareti d’abitazione, si rapprendono in una grande e densa macchia screpolata come se si fossero manifestati i segni del disfacimento degli ideali e dei sogni colpiti dagli schizzi melmosi. Uno sfondo rosato, traccia di speranza, contrasta con i sicuri segni bruni che esaltano il significato della cupa malinconia dell’opera che riporta ai piccoli paesi, humus che fermenta il genio ispirato, che fa avvertire sensazioni di disagio, di mancata accettazione dell’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere secondo i quacquaraquà benpensanti.
Trama del racconto pittorico è la tristezza dell’animo, colpito dalle maldicenze, che si palesa nei dipinti denunciando la superficialità dei quacquaraquà che trasformano in schizzi di fango appiccicoso, che viene scagliato addosso alle persone per annullarle per allontanarle dal loro posto, anche sociale. Le gestuali macchie esprimono la cattiveria diventata tormento, mentre ripetere sulle tele la scritta “quacquaraquà” è una catarsi liberatoria che denuncia l’immobilità mentale di chi non sa rendersi conto del significato delle ferite che infligge. Una tela gialla, che si anima di allegra vitalità e della gioia di ricominciare nel bianco in esplosione, diventa la speranza che si afferma nell’opera dove da uno sfondo bruno di tela grezza, in cui si addensano macchie spesse di colore bianco, c’è la memoria delle persone che riescono a sfuggire al chiacchiericcio: al limo che le aveva circondate e ferite.
Nelle opere in mostra si percepiscono le sensazioni di animi offesi e la stoltezza dei quacquaraquà: che potranno continuare con il loro impegno sparlando ed enunciando sproloqui su persone, cose o argomenti.
I quacquaraquà sono rappresentati, con sagace ironia, in un omaggio a Leonardo Sciascia che con poche parole riusciva a donarci il clima di un paese dove anche le pareti delle case mormorano.
L’artista con una metafora dà spunto ai loro futuri discorsi….  
                                                                                      Federica Murgia


Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artist: Luigi De Giovanni
Title of the exhibition: Quacquaraquà
Exhibition space: Sutta The huts du Ripa - Mirror (LE)
Opening: Saturday, July 13, 2013 20:00
Date: From July 13 to August 13, 2013
Time: from 10.30 to 13.00 - from 18.00 to 24
Free admission
Presentation: Antoinette Fulvio
Equipment: Arch Stefania Branch
Coordination: The Green Ray
Contact: Cell 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ​​ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Some of their erudition, the saputi, they spit their truth with making sure today affirming an ever changing or enriched compared to that sustained yesterday. They leggiucchiato, without much attention to content, or heard bursts of news, even itchy, which pretend to be objective and fair. Prance, adding new details from time to time, because they have heard or perceived fragments of voices here and there. Frequently carpiscono ideas, which then pass off as their own, most of the time stuck, lacking the creative spirit and the design that gives soul to the thoughts and things. The ideas, which are siphoning off the quacquaraquà, are maimed and manage to surprise the audience only briefly, since they do not have a consistent further development and continuity. Sometimes I manage to have the following of people who, even in good faith, paying attention, and for this to be with his chest out and have the air of being very important.
The quacquaraquà speak on nothing but believe to be clever, to listen to them, it soon becomes clear that they represent only the emptiness of mind and can only talk of gossip, hearsay, things never investigated. Phrases, breathe and reinforced in closed groups, give a sense of their culture and the lack of research dell'ideativo, the just and the beautiful.
S'infastidiscono when someone dares to refute the inconsistency of content of the things they are talking about and continue to strut with turns of phrase that justify only the ignorance, the lack of inner substance that can support them outside of the notions that give them certainty. These are the quacquaraquà that leave me all the time with out a doubt "there are or are they doing?"
Luigi De Giovanni in eight works he wanted to tell the empty chatter and make a tribute to Leonardo Sciascia that, in the book "The Day of the Owl", divided human beings into categories, placing the last quacquaraquà own, people who, according to the ' author, << should live like ducks in the puddles >>. The artist took the cue and using the tools of painting, he found ideas and feelings materializing anxieties and wounds that cause the slew of rumors until it becomes concrete in the color tinged in monochrome canvas of a complaint, became a metaphor for the mud spat unnecessarily. Drips, splashes, stains essential, in the works on display, made of cast express the instinctive anger of the pictorial gesture that occurs, too, by highlighting the word, guideline, "quacquaraquà."
In the work "melancholy in white on a pink background" dripping of lime, traces of painting the walls of Settlement, coagulate into a large and dense scrub cracked as if they had manifested signs of the collapse of the ideals and dreams affected by sketches muddy. A background pink, trace of hope, contrasts with the brown signs sure that enhance the meaning of the black melancholy of the work that brings to small countries, humus Brewing inspired genius, which makes feel discomfort, lack of acceptance of human for what it is and not for what it should be according to the quacquaraquà conformists.
Plot of the pictorial story is the sadness of the soul, affected by the slander, which manifests itself in the paintings exposing the superficiality of quacquaraquà that transform into splashes of sticky mud, which is thrown on people to discard to remove them from their posts, including social. The gestural marks express malice become torment, while on the canvas repeat the word "quacquaraquà" is a cathartic release denouncing the stillness of mind of those who can not realize the significance of the wounds it inflicts. A yellow canvas, which is alive with cheerful vitality and joy to start exploding in white, becomes the hope that the work where it is stated from a background of brown raw canvas, in which thicken thick patches of white, c ' is the memory of people who manage to escape the chatter: the silt that had surrounded and wounds.
In the works on display are perceived feelings of hurt minds, and folly of quacquaraquà: they can continue with their commitment and gossip stating rants about people, things or topics.
The quacquaraquà are represented, with shrewd irony, in a tribute to Leonardo Sciascia with a few words that could give us the climate of a country where even the walls of the houses murmur.
Artist with a metaphor gives inspiration to their future speeches ....
                                                                                      Federica Murgia