Visualizzazioni totali

venerdì 8 giugno 2012

Alchimie d’ombre e di luci


GALLERIA D’ARTE MENTANA Firenze
Alchimie d’ombre e di luci

Mostra Personale di Margaret Karapetian
Inaugurazione: Sabato 16 Giugno 2012 ore 18.00
Galleria d’arte Mentana Piazza Mentana 2/3r - 50122 Firenze
tel. +39 055 211985 - mobile +39 335 1207156
Info: galleriamentana@galleriamentana.it
www.galleriamentana.it
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 - Domenica e Lunedì mattina chiuso
La mostra sarà visitabile fino al 5 Luglio 2012
Alchimie d’ombre e di luci
Nelle opere di Margaret Karapetian d'Errico le emozioni emergono dal groviglio di scalfitture e dai colori trasparenti che lasciano intravvedere la sensibilità di un’artista raffinata, di grandi capacità interpretative unite a quelle della realizzazione tecnica perfetta. I suoi segni, che scolpiscono le ombre per far scoprire le luci, creano mappe dell’animo in climi efficaci e di grande malia. Sono segni incisi con forza, che si sono specchiati nei materiali sino a riemergere, nei bianchi fogli, in alchimie di racconti meravigliosi che trovano origine nell’inconscio. Sono le ombre luciferine della notte che s’illuminano in un incendio nel bosco e fanno udire il grido della natura, degli alberi che ancora innalzano i loro neri rami infuocati tinti da bagliori di rosso, mentre le sfumature di speranza si sono perse nelle fiamme di morte. I colori bruni che hanno aloni di malinconia vengono rischiarati, flebilmente, da piccole chiazze di chiaro che non riescono a dar gioia. Le linee dritte di percorsi verso il cielo sono il racconto di un’invocazione d’aiuto, una richiesta di una moltitudine di vita che si stringe sempre più a se stessa come se le mancasse l’aria, come se lo spazio e il tempo stessero svanendo nelle superficialità dell’egoismo dell’uomo. Il paesaggio marino riverbera di luci Selene che dall’acqua vanno nella campagna sino a creare un clima d'incanto romantico. I viluppi di una rete colma, trascinata stancamente da un pescatore, curvo in avanti, diventato ombra, descrivono la paziente perizia con cui l’artista ha intessuto i segni della sua narrazione. Rosseggiano le tinte del sole fra le fronde velando i verdi di grigio e nell’incipiente della notte lunare ombre argentee vestono il bosco di malinconia. È giorno. I climi dolci delle colline toscane si raccontano nelle tonalità verdi che si armonizzano alle campiture delle terre, sono descritti dai segni dell’artista che, nell’incisione delle sue sensazioni, ha ritrovato i ritmi del vivere. L’Arno, che va di ponte in ponte, nella bruma delle goccioline, assume il profilo della storia e dell’arte di Firenze in un’alchimia d’impressioni che si sfocano nelle venature di trasparenze nebulose. Nello specchio lagunare leggere increspature schiumose, di movimenti lenti, spruzzano di luce i fondali creando un’atmosfera di serenità malinconica scaturita da un dialogo fra l’animo di Margaret e le sue tecniche d’incisione che denotano una profonda spiritualità.           Federica Murgia

Il CALORE del COLORE


Galleria d’arte “Mentana” - piazza Mentana, 2/3r – FIRENZE

Inaugurazione mostra: Sabato 16 Giugno 2012 ore 18.00

La Direttrice Artistica Giovanna Laura Adreani
presenta:  Il CALORE del COLORE

La mostra Il Calore del Colore che s’inaugura il 16 Giugno nella sede della Galleria Mentana e in quella dello Spazio Culturale, è un appuntamento espositivo che nasce per offrire agli artisti un’occasione imperdibile per incontrarsi e confrontarsi nel segno di un dialogo costruttivo e al pubblico un percorso visivo incentrato sulla forza espressiva del colore. Il mio ringraziamento va a tutti gli artisti partecipanti per aver aderito ad una rassegna che conferma, ancora una volta, quanto sia importante dare continuità alla propria ricerca artistica e al rapporto di fiducia e collaborazione con la galleria. Giovanna Laura Adreani
ARTISTI:
Francesca Coli
Patrizia Voltolini
Jeremy Jones
Monica Pignat
Lorenzo Belardi
Ugo Di Pasquantonio
Luigi De Giovanni
Rosario Bellante
Bianca Vivarelli
Annie Gheri
Clara Polvani
Vivien Smith
Maria Zaslavskaya

Scheda mostra:
Nome della Galleria: Galleria d’Arte “Mentana”
Indirizzo: piazza Mentana, 2/3r
Titolo della mostra: Il CALORE del COLORE
Inaugurazione: Sabato 16 Giugno 2012 ore 18.00
fino al: 5 Luglio 2012
Info: Galleria d’arte Mentana, piazza Mentana, 2/3r - 50122 Firenze
tel. +39.055.211985
mobile +39.335.120715

Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 - Domenica e Lunedì mattina chiuso

mercoledì 16 maggio 2012

martedì 15 maggio 2012

proposte dI arte contemporanea


Galleria d’arte Mentana piazza Mentana 2/3 r  - 50122 - Firenze 

proposte dI arte contemporanea

Inaugurazione della Mostra: sabato 19 Maggio 2012 ore 18.00 

la mostra sarà visitabile fino al  7 Giugno 2012 

Direttrice Artistica: Giovanna Laura Adreani 
Artisti
Angela Audibert Beltramo - Francia
Tiziana Tedeschi – Italia
Norma Durè  - Argentina
Mary Sandrini – Italia
Vincenzo Mancini – Italia
Franco Curvo  - Italia
Rima Almozayyen – Palestina
Nigel Bowen-Morris - Grecia

La mostra, ha lo scopo di inserire nella carriera espositiva degli artisti partecipanti, una importante tappa di indubbio prestigio come quello della città di Firenze, che non può mancare ad un artista che voglia acquisire rilievo e prestigio nel panorama dell’arte contemporanea. 
Galleria d’arte Mentana piazza Mentana 2/3 r  50122 - Firenze 
tel. +39 055 211985  - mobile +39 335 1207156 
info: galleriamentana@galleriamentana.it 
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 
Domenica e Lunedì mattina chiuso 

Le sedie di Ida Coppini


GALLERIA D’ARTE MENTANA  Firenze
Le sedie di Ida Coppini
Mostra Personale di Ida Coppini
Inaugurazione: Sabato 19 Maggio 2012 ore 18.00
Galleria d’arte Mentana Piazza Mentana 2/3r 50122 - Firenze
tel. +39 055 211985 - mobile +39 335 1207156
Info: galleriamentana@galleriamentana.it
www.galleriamentana.it
Orario: 11.00/13.00 - 16.30/19.30 - Domenica e Lunedì mattina chiuso
La mostra sarà visitabile fino al 7 Giugno 2012
Le sedie di Ida Coppini
La pittura di Ida Coppini prende vita in ambienti e paesaggi soffusi che si perdono in orizzonti che rivelano l’animo dell’artista, è fatta da segni lasciati da pennellate che, pur schiarendosi con tinte biancastre, s’incupiscono in nebulosi climi che riportano all’imbrunire. Le preoccupazioni e le gioie emergono nei colori e nei racconti di vita, ammantati dalla foschia di ricordi fatti da toni bluastri che scoloriscono sino a rischiarare una via di fuga dal reale che porte alla metafisica. Il pensiero dell’artista si fa esplicito nei treni della vita che si allontanano per incontrare il binario morto, che interrompe il percorso delle locomotive dei sentimenti. Queste sue sensazioni prendono forma nella solitudine di un vecchio che, quasi in levitazione, si avvia in una strada di fede nel tempo segnata da ombre che si allungano sino a perdersi. I malinconici flussi di luminosità disuguali esaltano i colori del mondo intimo di un pianista che, incurante di tutto ciò che lo circonda e continuando a far volare le dita sui tasti di un pianoforte, armonizza la sua solitudine agli spettatori e a un dondolio di abbandono che accompagna le sue note alla città dei sogni che si fa sempre più lontana. Il concerto è finito ma le poltroncine della platea, rimaste vuote, conservano i pensieri segreti di chi vi si è accomodato cercando il proprio Io. Il tramonto, che offre gli ultimi sprazzi di luminosità gioiosa, non le rischiara tutte, infatti, alcune sono adombrate da storie notturne che portano alla ricerca di una via di fuga dal reale. Sogni fausti sono in un’antica scala di speranze serene e in un mazzo di fiori bianchi poggiati su una poltrona che non riesce a coprire le ombre incombenti. L’artista ritrova, in una palla dimenticata e nelle costruzioni di mondi fantastici fatti di tutti i colori, le storie di bimbi che hanno lasciato tracce e odori del loro tempo in seggiole che regalano poetica nostalgia nell’evocazione di ambienti e momenti di gioia. La clessidra, che segna il tempo, emerge dal buio macchiato da toni rossicci, prende forma in un rubinetto che lascia scorrere l’acqua che nessuno più usa. Nell’atmosfera di penombra, accentuata da un canovaccio rosso cupo che ci parla di passioni non sopite, una sedia attende che qualcuno ritorni. L’uggiosità delle stagioni fredde è negli scuri e grevi colori, rischiarati da parti di cielo che conserva ancora l’azzurro, nella vitalità di una sedia rovesciata e nei brandelli di tende lacerate dai capricci del vento. Il tramonto, nella città, allunga barlumi lattiginosi sulle sfocate tinte del carretto che porta via la stagione dei sogni. Una sedia per strada racconta l’addio alle altre con il cuore gonfio di malinconia, è vuota come spossata da un tempo di vita che l’ha resa unica nell’impronta di chi l’ha dimenticata, di chi è partito incurante del suo dolore. Una luce di speranza inonda il luogo dell’abbandono, dove gli oggetti coperti, imprigionati in bianchi e polverosi lenzuoli, lasciano intravvedere una carrozza di libertà.  L’artista Ida Coppini, con i suoi simbolismi presenta in questa mostra alla galleria d’arte Mentana di Firenze un bellissimo racconto poetico su sfondo metafisico.
Federica Murgia